16 MAGGIO, Il giorno nero dei tifosi viola

Tre indizi fanno una prova e la Fiorentina non fa eccezione. Il 16 maggio la Fiorentina ha perso in ordine cronologico: uno scudetto nell'82', una coppa Uefa nel 90' e la serie A nel 93'. Può bastare per definirlo il "Giorno nero dei tifosi viola"?
16.05.2008 08:35 di  Stefano Borgi   vedi letture
Fonte: Stefano Borgi per FV

Uno scudetto svanito all’ultima giornata, una Coppa Uefa perduta in finale (entrambi contro la Juventus) e, fedeli al detto che tre indizi fanno una prova, anche una sconfitta in quel di Bergamo che praticamente ci gettò nel baratro della B. E tutto questo il 16 maggio, sempre e solo il 16 maggio; cambiano le annate, i protagonisti, i fattori, ma come recita un vecchio adagio in matematica…il prodotto non cambia.

 

Procediamo con ordine; Fiorentina e Juventus arrivano all’ultima giornata del campionato 1981 – 82 in perfetta parità: 44 punti conquistati in 29 partite; parità anche negli scontri diretti, 0-0 a Torino il 29 novembre 1981, 0-0 a Firenze il 4 aprile 1982 . Quel giorno la Fiorentina è di scena a Cagliari e la Juventus a Catanzaro; arbitrano Mattei di Macerata per i viola e Pieri di Genova per i bianconeri, che godono di un (piccolo ?) vantaggio: nessuna velleità di classifica per i calabresi mentre i sardi con un pareggio avrebbero conquistato la salvezza matematica…e così sarà.
La penultima giornata aveva riunito i due contendenti in testa alla classifica in seguito ad uno 0-0 casalingo della Juve contro il Napoli ed un sonoro 3-0 dei viola contro l’Udinese; lo spareggio sembrava così inevitabile anche se, a causa dell’incombenza dei mondiali di Spagna, quell’eventualità piaceva poco al “palazzo”. In definitiva tutti speravano in una conclusione regolare del torneo, e saranno accontentati. Primo tempo senza grandi sussulti al sant’Elia con i viola più attenti alla radiolina che a ciò che accadeva in campo e via etere arrivò la notizia che era stato negato un rigore “solare” al Catanzaro per fallo di Brio su Borghi; prime avvisaglie di quello che sarebbe successo nel secondo tempo dove a Cagliari fu annullato un gol regolare al centravanti viola Graziani mentre ad un quarto d’ora dalla fine a Catanzaro un rigore assegnato alla Juventus e realizzato dall’irlandese Brady consegnò ai bianconeri il ventesimo scudetto della loro storia. Personalmente non ero a Cagliari e quel pomeriggio ricordo un silenzio assordante che stordì tutta la città quasi ripiegata su se stessa in un dolore (sportivo, ma pur sempre dolore) lancinante.

 

Il 1990 è ancora anno di mondiali, e la Fiorentina parallelamente ad un campionato mediocre con salvezza raggiunta solo all’ultima giornata, disputa invece una fantastica coppa Uefa nella quale “sgretolerà” avversari come Atletico Madrid, Sochaux, Dinamo Kiev, Auxerre prima d’incontrare il fortissimo Werder Brema in semifinale. Un “incontro ravvicinato” fra il portiere tedesco ed un tifoso viola nell’intervallo della semifinale di ritorno sarà alla base della squalifica che obbligò la Fiorentina a disputare il match casalingo di finale in campo neutro: la sede prescelta dall’allora presidente federale Matarrese fu geniale e per niente casuale; il Partenio di Avellino, da sempre roccaforte juventina. Festival degli orrori (Baggio e Landucci fecero la loro parte) e…degli errori arbitrali nella partita d’andata a Torino con l’arbitro spagnolo Soriano Aladren prontamente ribattezzato dai tifosi viola “ALADRON”; 3-1 per la Juve il finale e ritorno in Irpinia, il 16 maggio 1990 appunto, senza grande significato con tre quarti dello stadio a strisce, contrapposto ad una minoranza viola che si era sobbarcata 9 ore di viaggio… senza speranza.

 

Chiudiamo con il terzo indizio, quello che ci da la prova che il 16 maggio è per il tifo viola da considerare alla stregua di un gatto nero piuttosto che uno specchio rotto oppure l’incauto passaggio sotto una scala aperta. Campionato 1992-93, Fiorentina in piena lotta per non retrocedere chiamata ad un difficile confronto a Bergamo contro l’Atalanta. Il pareggio sembrava cosa fatta, quando all’88’ un maledetto rimpallo colpì Batistuta in ripiegamento difensivo causando l’autogol del “Re Leone” per l’1-2 finale. Disperazione fra i viola beffati da una rete del proprio bomber…stavolta nella porta sbagliata. Tre settimane dopo la serie B sarà ufficializzata come ufficialmente nominiamo il 16 maggio “LA GIORNATA NERA DEL TIFO VIOLA”. Ovviamente si autorizzano scongiuri di ogni tipo…protagoniste tutte le parti più nascoste del corpo.