SCONCERTI, Difficile vendere Mutu
Al termine della prima due giorni di Champions League, il famoso giornalista Mario Sconcerti ha analizzato per noi ciò che è emerso dalle gare delle italiane impegnate e, in particolare, il momento della Fiorentina.
Partiamo dalla sua Fiorentina, l'espulsione di Gilardino con il Lione c'era?
"Il fallo c'era, ma non mi sembrava intenzionale. A livello internazionale, però, queste cose capitano abbastanza spesso e ci sta".
Col Liverpool ci sarà quindi Castillo, la Fiorentina rischia?
"Col Liverpool rischierà a prescindere, ma non so se giocherà Castillo. Per me giocheranno Jovetic e Mutu e comunque quella è la partita più difficile del girone. E' uno spareggio che ti tiene in gioco o ti mette subito fuori".
Per quanto riguarda Mutu si vede comunque che non è a posto fisicamente e psicologicamente
"Per Mutu la multa è un grosso problema e non so quali soluzioni ci possano essere. Bisognerà parlare, ma non si potrà fare finta di niente e continuare così. Credo sarà il giocatore stesso a cercare un chiarimento, ma non si può continuare come se niente fosse".
Lei l'avrebbe ceduto?
"La domanda non si pone perché non credo che qualcuno disposto a prenderlo ci fosse".
Nemmeno lo Zenit che, come il Chelsea, è legato ad Abramovich?
"Non lo so, ma mi sembrerebbe strano che Abramovich da una parte lo punisce e dall'altra lo premia. Se ci fosse la possibilità di venderlo, comunque, credo che la Fiorentina lo venderebbe ora".
Il mercato della Fiorentina come lo valuta?
"Credo che la squadra sia migliore rispetto allo scorso anno o, quantomeno, la vedo cresciuta per ottenere i risultati che ha già ottenuto. E' più competitiva, vince le partite che deve vincere e per ora tiene a parte la gara di ieri che, comunque, è stata buona. Credo sia una campagna acquisti di cui sia lecito discutere e non capisco perché ci sia tanta riluttanza nel far discutere la gente. Spero che la gente non sia arrivata ad offendere nessuno, tantomeno i Della Valle, ma le campagne acquisti sono fatte per far discutere la gente. Sono belle per quello".
Con la partenza di Kuzmanovic il progetto giovani è venuto meno?
"No, è venuto meno Kuzmanovic, ma ci sono tanti altri giovani che crescono. E' stato comprato un giovane importante dalla B che si chiama Di Tacchio, ma credo che il progetto giovani quando sei in Champions League si ferma automaticamente. Il progetto giovani ha già dato risultati che ora vanno mantenuti, ma mi pare investano ancora molto nel settore giovanile".
La preoccupa il CdA della Fiorentina e le parole di Prandelli?
"Io non so cosa ci possa essere tra la città e la presidenza, se siamo a quello che si legge sui giornali mi sembra un problema abbastanza leggero, ma non so cosa poi ci sia sotto questi cento ettari di cittadella. Sono tanti e credo che la Fiorentina ed i Della Valle debbano capire che mettere questi cento ettari sotto una città d'arte come Firenze non è così facile. Una cosa è se si tratta di una proposta vincolante e un'altra è se si tratta di prendere o lasciare. Non penso che i Della Valle la mettano su questo piano, il braccio di ferro con una città intera è difficile da fare e se fosse questo il problema mi deluderebbe. Il calcio, comunque, non mi preoccupa più".
Le voci sulla vendita invece?
"Io sinceramente non credo, ma se dovessero vendere vedremo chi arriva".
Passiamo alle altre squadre, Ibrahimovic alla fine non è stato accolto malissimo da Milano
"No, meno male. Questo è buon segno ed io ho visto che la gente si è divisa al 50%. Ormai penso si debba essere maturi e capire che un calciatore è come qualsiasi altra persona, segue l'istinto e il bisogno di fare affari con sè stesso. Ibrahimovic ha dato moltissimo all'Inter, senza di lui la squadra non avrebbe dato quello che ha dato e se fosse stato acquistato dal Milan come stava per stare i risultati dell'Inter li avrebbe ottenuti il Milan. Questo gli interisti devono averlo molto presente. Non è fondamentale ringraziare troppo chi fa il proprio dovere, ma non bisogna offendere con dei fischi o offese vere e proprie".
La prova dell'Inter, comunque, è stata buona visto che di fronte aveva il Barcellona?
"Sì, non è stata una cattiva prova ma si è visto che il Barcellona ora è più forte. Ho visto una partita divisa in tre: 30 minuti in cui l'Inter era in soggezione, 30 minuti in cui ha messo anche in difficoltà il Barcellona e 30 minuti in cui il Barcellona non ha fatto più vedere la palla all'Inter. Non so quale sia la parte migliore, credo fondamentalmente che il risultato sia giusto, ma mi sembra di poter dire che il Barcellona è più forte".
La Juventus invece?
"La Juventus soffre le squadre ben organizzate com'è stato il Chievo e martedì il Bordeaux. Era una partita difficile, il Bordeaux è una squadra importante ed ha vinto un campionato, mentre invece la Juve no. Il campionato francese non è l'ultimo o il penultimo dei campionati, perciò non è una squadra facile da affrontare. Credo che il risultato sia giusto".
Sono piovute critiche a Melo dicendo che il suo cartellino è costato troppo rispetto al suo valore
"Io ne sono convinto, ma finora è stato detto solo l'opposto. Melo è un giocatore che può dare molto, ma non è il giocatore fondamentale di una squadra. E' anche molto esuberante, a me nella Fiorentina piaceva poco pur capendo che aveva grandi doti. E' abbastanza anarchico, non pensa molto in campo ed è un giocatore che va bene nel Brasile. Dà palla a destra e sinistra, passaggi corti, quello lo sa fare ed è un giocatore di qualità importanti, ma a me non piace molto. E' uno di quelli che tiene lunghe le squadre".
L'assenza di Diego, invece, si farà sentire?
"Senz'altro, non si possono avere giocatori molto importanti e pensare di non sentirne la mancanza. Bisognerà cercare di ridurre al minimo i danni e non sarà facile".
Il Milan stenta in campionato ed in Champions vince grazie a Inzaghi. Si aspettava una prova così?
"Mi aspettavo fino alla prima parte e pensavo che dopo il pareggio il Milan sarebbe andato incontro a mille problemi. Invece c'è stato un gran passaggio di Seedorf ed un gran gol di Inzaghi, a differenza del primo che era in fuorigioco. Lui non dimostra di avere 36 anni, con quel gol dimostra giovinezza a livello di fibre muscolari. Non mi aspettavo questa partita, ma Champions e campionato sono manifestazioni completamente diverse, sotto tanti aspetti opposte".
Il male del Milan in questo periodo è Ronaldinho?
"Non si tratta di mali, i mali sono altri, ma il problema è che Ronaldinho non si adatta al gioco del Milan e forse di nessuna grande squadra. E' un giocatore poco allenato e poco presente in campo in questo momento".
Lei pensa che Leonardo, già in discussione, possa essere l'allenatore giusto?
"Io credo che Leonardo sia una persona giusta. Se riuscirà a fare l'allenatore dipende dalle aspettative: se si pensa che il Milan sia la migliore squadra italiana e se non vince la colpa è di Leonardo è un errore. Il Milan non è la miglior squadra italiana e questa sarebbe una valutazione sbagliata. Credo che Leonardo sia un grande dirigente, l'allenatore è un'altra cosa e lui non mi sembra anche se tutti possono diventarlo. Lo vedo molto più un Galliani che un Ancelotti".