SARRI, La partita coi viola? Emozioni uniche
A margine della consegna del premio “Panathlon”, il tecnico dell'Empoli Maurizio Sarri è tornato a parlare della stagione della sua squadra e dell'ultimo pareggio in campionato ottenuto contro la Fiorentina: “È uno dei premi più belli perché lo ricevo in Valdarno, la mia terra. Il 2014 è stato un anno da incorniciare, prima con la promozione in serie A e poi con i primi mesi nel calcio che conta: siamo la squadra più giovane della serie e con il budget economico più basso, ma stiamo lottando, riuscendo ad ottenere anche risultati su campi importanti. La Fiorentina? Una partita dalle emozioni uniche anche perché quando mi voltavo in tribuna c’erano persone che conoscevo e che mi chiamavano per soprannome. Avevo già giocato con la Fiorentina, in Coppa Italia di Serie C, ai tempi della Sangiovannese ma fu una partita diversa e di minore importanza: la viola era già stata ripescata in serie B, noi eravamo già riusciti a vincere un girone difficilissimo. Undici anni fa c’erano 2mila persone allo stadio, domenica più di 30mila. Il calcio italiano? La Fiorentina giocava con undici stranieri. Noi avevamo 14 ragazzi cresciuti nel nostro vivaio, molti toscani, e tre in vivai italiani. È più semplice per noi avere senso di appartenenza. Non so chi abbia ragione, ma a me piace allenare i ragazzi e possibilmente italiani. E anche il pubblico empolese quando vede uno dei suo giovani in campo è contento, anche se non dovesse arrivare il risultato. Vanno saputi aspettare: Tonelli per mesi ha fatto errori inenarrabili, poi è cresciuto e sono convinto che a fine anno – se dovesse continuare così – Conte lo convocherà in nazionale”.