ROSETTI, quella telefonata nell'intervallo di Lazio-Fiorentina...
"Ero basito". Così l'arbitro internazionale Roberto Rosetti, fischietto italiano agli ultimi mondiali in Germania, ha ricordato in un interrogatorio ai carabinieri, quando nei mesi scorsi è stato convocato come persona informata dei fatti, un episodio avvenuto durante l'intervallo della partita Lazio-Fiorentina del campionato 2004-05. La circostanza emerge dagli atti dell'inchiesta dei pm Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci che ha portato giovedì scorso all'emissione di 48 avvisi di conclusione delle indagini preliminari. Gli inquirenti nel corso dell'interrogatorio dell'arbitro, intendono chiarire la circostanza della telefonata, giunta negli spogliatoi alla fine del primo tempo, fatta dall'allora designatore Paolo Bergamo. Nel primo tempo l'arbitro era stato autore di una clamorosa svista, quando il laziale Zauri deviò con un pugno oltre la traversa un tiro destinato in rete. "Bergamo chiamò prima della partita come spesso accadeva.
Faceva così anche Pairetto", afferma Rosetti spiegando che quelle telefonate erano normali. Ma poi, ricorda, Bergamo chiamò al telefono del quarto uomo durante l'intervallo e "questo - ha spiegato agli inquirenti - non era normale". "Ero basito e dissi solo che secondo me l'aveva presa con la testa. L'atteggiamento di Bergamo mi diede molto fastidio, tanto che io chiusi la conversazione attaccando il telefono. Sono sicuro che non mi disse niente per quanto riguarda il secondo tempo". In relazione a un'altra telefonata di Bergamo, del 22 maggio 2005, in cui il designatore parla con il vicepresidente federale Mazzini, sottolineando di essere incredulo per l'accaduto in quanto era ormai tutto pilotato, Rosetti afferma: "Provo rabbia e amarezza in riferimento alla telefonata di Bergamo, non sono pilotabile da alcuno e nessuno può condizionarmi".