PASQUAL, Mai chiesto di andare via
“E' vero, all'inizio ho rosicato, ma poi ho capito che devevo rispondere soltanto con il lavoro”. Il giorno dopo la bella prestazione contro l'Inter, Manuel Pasqual è raggiante. Sembrano solo un ricordo la delusione per le mancate convocazioni nei primi mesi della sua quarta stagione in viola. “E' stato un periodo difficile, avevo spesso il mal di pancia – confessa il difensore – anche perché venivo da una stagione deludente. Quando in estate avevo chiesto alla società che intenzioni aveva, però, mi hanno assicurato che sarei stato indispensabile e quindi ho sempre pensato a lavorare bene e a farmi trovare pronto non appena fosse arrivata l'occasione giusta. Ovviamente quando vedi che non c'è spazio prendi anche in considerazione altre ipotesi, ma ho sempre pensato ad allenarmi e basta. Anche l'esclusione dalla Champions, alla fine, è stato uno stimolo in più”. Un'idea, quella di lasciare la Fiorentina, che Pasqual continua a escludere: “Io a Firenze sto bene, ho passato tre stagioni splendide che sono valse la Champions League, non penso proprio di andarmene”. Allora, tanto vale tornare sull'ottima prova contro i nerazzurri che, peraltro, sul suo lato schieravano una corsia destra fra le più forti in Europa: “Il segreto è stato entrare in campo sereno e tranquillo, al resto ci hanno pensato i miei compagni e tutto il pubblico. Anche se il primo cross l'ho completamente sbagliato, ho sempre sentito la fiducia di tutta la squadra nei miei confronti, e questo è stato decisivo”. A voler essere cattivi, si potrebbe obiettare che Pasqual ha giocato soprattutto perché non c'erano né Vargas, né Gobbi, ma non è così che è andata: “Se Prandelli non avesse avuto fiducia in me, avrebbe potuto tranquillamente far giocare Zauri sulla sinistra”. Gli chiedono del rigore negato e di quel “quasi-assist” per Pazzini, lui smorza i toni.
“Credo che Rosetti non abbia fischiato il rigore perché era esattamente dietro al difensore che ha tirato giù Pazzini. Quanto al mio cross, saremmo stati tutti più contenti se quella palla fosse finita in rete, ma abbiamo fatto lo stesso una grande prova”. Proprio su quel pallone, offerto al centravanti, Pasqual ha sostenuto l'ultimo scatto della sua gara, prima di ricevere anche i complimenti di mister Prandelli. “Non mi sono mai aspettato spiegazioni dall'allenatore, perché è giusto così. Mi ha sostituito proprio quando gliel'ho chiesto io, ma non potevo rinunciare a offrire a un compagno una palla gol – confessa Pasqual – certo è che abbiamo dimostrato di potercela giocare alla pari con l'Inter, e che la qualità di questa Fiorentina, rispetto alle “grandi”, è ulteriormente cresciuta”. E adesso, sotto con il derby di Siena. Chissà che non ci sia di nuovo spazio per il ritrovato Pasqual. “Ma io ci sono sempre stato – conclude il difensore – e Prandelli sa che sono pronto. Detto questo, come ho fatto fin'ora, continuerò di sicuro ad accettare le scelte del mister. Vargas favorito per un ruolo da titolare? E' stato un investimento importante della Fiorentina, ed è normale che parta avanti. Ma ciò che più contava era dimostrare che posso dare sempre il mio apporto”.