MOURINHO, Perchè non impari da Prandelli?
Riportiamo un editoriale apparso sul portale goal.com
Fonte: goal.com
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini
Il fatto che non si conoscano delle persone, non esclude che si possa ascoltare ciò che dicono. Mourinho sostiene di non sapere chi sia un certo Marotta? Accettiamo con beneficio di inventario, ma gli suggeriamo di rileggersi le dichiarazioni del DG della Sampdoria in risposta alle sue – intempestive, ineleganti e decisamente poco Special – su Del Neri: “C’è gente che dovrebbe insegnare – aveva detto il saggio Beppe – e invece avrebbe ancora molto da imparare”.
A cominciare – ad esempio – dalla gestione dei momenti delicati. Come ha fatto Prandelli – tanto per fare un nome – che ha realizzato un piccolo miracolo, ma forse neanche tanto piccolo: nel periodo più delicato, discusso e controverso della sua gestione – ovviamente ci riferiamo alle beghe societarie e non a questioni tecniche – la squadra ha sciorinato tre vittorie una più bella dell’altra (tra l’altro contro la splendida Samp di inizio stagione, su un campo storicamente ostico come quello di Livorno, e contro un certo Liverpool, senza dimenticare che veniva dalla debacle di Roma…), con l’apice raggiunto al Franchi in una serata che – probabilmente – passerà alla storia, ma che – anche se così non fosse – sicuramente resterà nella memoria di ogni tifoso fiorentino.
Chiunque abbia calcato un campo da gioco, sa quant’è difficile la gestione di queste situazioni, quanto è complicato compattare l’ambiente e farlo rendere. Prandelli, in questo, è stato semplicemente favoloso. Invece, in un momento delicatissimo della storia dell’Inter, Mourinho che ti combina? Raccoglie un pareggino in terra russa e vorrebbe spacciarcelo – così come accaduto dopo Barcellona – come il risultato dell’anno. Come se non bastasse, usa il giovane Balotelli come scudo contro gli attacchi dei giornalisti, proprio lui che ci aveva accusati di utilizzarlo come un’arma ai nostri fini: “Voglio proprio vedere cosa scriverete di Mario adesso”, ha detto lo Special One dopo il pareggio di Kazan. Scriveremo – con onestà intellettuale – che è stato ingenuo, che è ricaduto in vecchi errori e che qualcuno dovrebbe cercare di fargli capire che così si butta via.
Ma con altrettanta onestà intellettuale, crediamo che questo nulla tolga a quanto abbiamo sostenuto sabato: il doppio cambio Vieira-Stankovic Chivu-Balotelli, non stava in piedi ed è probabilmente costato la partita all’Inter. Poi, potremmo starne a discutere ore, ma non crediamo che sia il caso: se potessimo scegliere, infatti, accetteremmo il silenzio stampa di Mou fino a fine stagione pur di vedere un’Inter decente, vincente e magari divertente. Per dirla con gli adagi, “Le chiacchiere se le porta via il vento, ma per ora i fatti stanno a zero”. Anzi, a “Zeru”. Come le vittorie dell’Inter in Champions nelle ultime sette gare (e non negli ultimi 50 anni…).