MALDINI, Scagiona Gilardino
«Ho visto il gol, ma non ho seguito tutto il resto. La rete era chiaramente da annullare. Sono momenti nei quali ognuno reagisce in base alla situazione, bisognerebbe trovarsi lì»: è questo il commento di Paolo Maldini al gol realizzato con una mano da Alberto Gilardino.
Maldini ieri ha ricevuto il Premio Giacinto Facchetti, visto che dello scomparso presidente nerazzurro incarna molti valori in campo e fuori. E il capitano rossonero è stato quindi celebrato dai massimi dirigenti dello sport italiano nel corso della cerimonia della consegna del premio ideato per ricordare la memoria di Facchetti.
Ruolo, maglia, fedeltà a una sola squadra, oltre a talento e carisma, fanno di Maldini l’erede naturale di Facchetti: «E’ sempre stato una persona correttissima e disponibilissima, il suo stile in campo è sempre stato un esempio e mi sono ispirato a lui», ha spiegato il capitano rossonero che ha ricevuto il premio e l’assegno di 10mila euro da destinare in beneficenza dal presidente nerazzurro Massimo Moratti e da Gianfelice Facchetti, uno dei tre figli di Giacinto presenti alla cerimonia assieme alla madre Giovanna.
Gianfelice Facchetti ne ha lodato il «perfetto equilibrio tra grinta, fascino personale e rispetto per l’avversario» e ha annunciato la nascita di una fondazione per lo studio e la cura dei tumori intitolata al padre. Il presidente del Coni Gianni Petrucci ha definito Maldini «un campione in campo e fuori», il presidente della Figc Giancarlo Abete ha spiegato che «come Facchetti, rappresenta un calcio a cui siamo tutti affezionati» ed elogi sono arrivati anche dal presidente della Lega Calcio Antonio Matarrese. E Adriano Galliani ha ricordato «il patto di famiglia» che lo lega a Maldini: «Ritireremo la maglia n.3 e la daremo solo al figlio di Paolo».