JORGENSEN, Anche io ho litigato con Corvino
Per analizzare il momento di forte crisi della Fiorentina, la redazione di Tuttomercatoweb.com ha intervistato l'ex viola Martin Jorgensen citato come possibile nuovo dirigente gigliato dopo l'addio a Pantaleo Corvino: "Non c'è niente di vero - spiega il giocatore danese -. Ho appena rinnovato per un altro anno il mio contratto con l'Aarhus. Non vedo fattibile per ora un mio ritorno a Firenze. Mi piacerebbe molto, ma non per fare il direttore sportivo. Se la Fiorentina mi offrisse un ruolo che mi ispira e mi dà qualche sensazione potrei pensarci. Per i prossimi 17 mesi farò il giocatore".
Ti aspettavi l'interruzione del rapporto con Corvino?
"Era un po' nell'aria che non avrebbe rinnovato il suo contratto ed ora anche la società ha preso questa decisione. Certamente gli ultimi due anni non sono stati sullo stesso livello dei cinque precedenti".
Ti reputi anche tu una "vittima" del dirigente salentino?
"Non più di altri... Io sono andato via perché volevo giocare i Mondiali, ma con lui ho litigato al momento del rinnovo contrattuale. A quel punto ho deciso di andare via perché volevo giocare con continuità altrimenti avrei perso la Coppa del Mondo".
Hai visto la gara con la Juventus?
"No perché anche io ho giocato sabato sera e ho perso 3-1 (ride, ndr). Visto però il risultato della partita e sapendo quanto è importante per la tifoseria la gara con la Juventus, una cosa si può dire: non dovevano perdere così".
Adesso c'è preoccupazione per la classifica.
"Ci sono solo sei punti dalla terzultima ed è normale esserlo. In più domenica c'è una gara complicata con il Genoa. Bisogna uscire da questa situazione il più velocemente possibile per ritrovare tranquillità. E' un'impresa certamente non facile: la società e i giocatori sono partiti con altri obiettivi. Devono tutti capire in fretta che non sono i più forti e che la situazione è davvero grave. Le squadre che sono dietro i viola in classifica sono abituate a certe situazioni, la Fiorentina no. Le pressioni di Firenze poi sono decisive".
Si parla molto di uno spogliatoio pieno di problemi.
"Non lo so, non è facile dare giudizi dall'esterno dello spogliatoio. Posso dire però che anche loro avranno le stesse 50 pagine di regolamento interno che avevo io e gli altri giocatori che erano alla Fiorentina con me. Ora però mi sembra che anche di fronte ad una multa la situazione rimanga la stessa. Il problema va ben oltre, serve più rispetto fra i giocatori".
Oppure manca uno Jorgensen che faccia rispettare le regole.
"Io e Dario (Dainelli, ndr) lo facevamo insieme, ma non abbiamo mai avuto problemi, perché il gruppo era compatto e chi sbagliava capita che stava danneggiando il gruppo ed ha sempre cambiato atteggiamento. Qua invece mi pare che i giocatori non capiscano la gravità della situazione".