INTER, Stavolta il rischio retrocessione è reale

Parla Grassani, un esperti di diritto sportivo. «La retrocessione? Sì, stavolta il rischio è reale».
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21.06.2007 09:01 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Il Tirreno

«Ora la procura della Federcalcio è a un bivio: o aspetta l’esito dell’inchiesta penale di Milano sull’ipotesi di falso in bilancio di Inter e Milan, oppure decide autonomamente di procedere col deferimento. E allora spetterebbe a lei dimostrare che quelle plusvalenze sono fittizie». L’avvocato Mattia Grassani conosce le pieghe del codice calcistico sul doping amministrativo non solo perchè è uno dei massimi esperti di diritto sportivo. Di recente, ha difeso il presidente del Genoa Preziosi in un processo davanti alla Disciplinare per lo stesso capo d’imputazione.
Così ora, dal suo studio di Bologna, prova a leggere gli scenari possibili dopo i nuovi sviluppi sull’Inter. E ricorda che il rischio, seppur teorico e in attesa di appurare se l’iscrizione al campionato 2005-2006 era davvero illegittima, arriva fino alla retrocessione. «L’illecito amministrativo è un reato gravissimo, secondo nella giustizia sportiva solo a quello sportivo - spiega Grassani, ritenendo che non vi sia prescrizione sportiva per i fatti dell’inchiesta milanese - Dopo la corruzione di un arbitro, nella scala di gravità c’è un bilancio falso per iscriversi al campionato al quale non si ha diritto. In questo caso le sanzioni vanno per i dirigenti dalla semplice ammonizione fino ai 5 anni con proposta di radiazione, e per i club dalla sanzione in denaro fino alla retrocessione.

La revoca dello scudetto? Nel codice c’è, ma spetta al presidente federale decidere se viene proposta dalla giustizia sportiva».
Da quel che la Covisoc, l’organo Figc di supervisione dei bilanci, ha spiegato al pm Nocerino emerge questo: se il bilancio dell’Inter avesse evidenziato perdite connesse alle plusvalenze che i pm ritengono fittizie, non avrebbe avuto i requisiti per iscriversi al campionato 2005-2006. Ovvero quello della revoca dello scudetto alla Juve per i fatti di calciopoli, e dell’assegnazione del tricolore all’Inter a tavolino. «Finora c’è un solo precedente di processo per doping amministrativo, quello di Preziosi - ricorda Grassani - Il presidente del Genoa era accusato di scambio di giocatori col Como per plusvalenze fittizie. La richiesta era di 2 punti di penalità al club e tre anni al dirigente: il Genoa ha avuto una sanzione pecuniaria, il suo dirigente il massimo della pena, 5 anni con proposta di radiazione». Ma il caso da lui trattato aveva qualcosa in meno rispetto a quello prefigurato dall’inchiesta di Milano: non c’era l’effetto sull’iscrizione al campionato.
«Nel caso dell’Inter - spiega Grassani - l’effetto delle plusvalenze su un’illegittima iscrizione pare essere indicato dalla relazione Covisoc. Ma attenzione: bisogna dimostrare se quelle plusvalenze sono fittizie».