FIORENTINA, Vieri-Pazzini, prove di equilibrio
Senza maglietta, olé, tatuaggi e assenza di pancia al vento, Vieri è corso sotto la curva dopo il gol. Un po’ come Ronaldinho, quando si tolse la maglietta del Barca per far risaltare gli addominali: beccatevi questo, voi che mi chiamate gordo, grasso.
Chi conosce Bobo nega che lo strip sotto la Fiesole sia stato un modo per mostrare le fibre muscolari piallate, ma piuttosto uno sfogo istintivo per festeggiare il primo gol. Possibile. Anche perché il confine degli sfottò è sempre rimasto all’interno della toscanità: il feeling con Firenze è nato con il primo coro a Castelrotto. Bobò sorrise e cominciò a correre: per inciso da metà luglio in poi non ha mai mancato un allenamento, alla base del progresso fisico c’è l’orgoglio di dimostrare un valore che in tanti avevano dato per disperso.
GIOVEDÌ c’è la coppa Uefa, il Groningen è un avversario con il nome poco famoso, ma in questo momento per Vieri vale più del Real Madrid. E sempre chi conosce Bobo, riporta in confidenza la sua percentuale sullo stato di forma in evoluzione: settanta per cento. La potenza c’è, manca un po’ di velocità. I cinque chili persi da Castelrotto in poi hanno riportato Vieri nel club dei killer professionisti, gente che sprigiona spietata potenza nel mischione: dove c’è bagarre, ci vuole qualcuno che sappia risolvere i problemi. Quel colpo di testa non s’inventa, il portiere Coppola ancora si chiede se, al posto della testa, Vieri abbia montato per sbaglio un piede.
PRANDELLI è contento, insieme a Corvino aveva parlato a lungo con Vieri prima di decidere che era il caso di dargli una possibilità sfidando il malumore prevedibile dei tifosi. Che in realtà è rimasto confinato nelle prime proteste internettiane, con sondaggi poi smentiti dal sostegno durante il precampionato viola, dal Trentino in poi.
Vieri ha scelto Firenze e l’offerta economica più bassa (900mila euro netti all’anno) rispetto a quelle che gli sono arrivate, da possibile chioccia è diventato un probabile titolare per molte gare della stagione. Magari insieme a Pazzini?
DIFFICILE per sovrapposizione di ruoli (anche se Bobo ha sostituito due volte Mutu, contro Empoli e Atalanta). Ora l’impegno di Prandelli è quello di sostenere Pazzini, che contro il Milan e l’Atalanta ha giocato molto per la squadra e poco per se stesso. Questo gli chiede Prandelli, insieme alla cattiveria del bomber che negli ultimi metri deve risaltare senza scrupoli. La convivenza con Vieri è difficile per frequentazione istintiva della stessa zona del campo, ma forse saremmo tutti meno sicuri di questo concetto se dopo l’assist di Bobo (48’ del secondo tempo) Pazzini avesse segnato portando la Fiorentina sul 3-2. Il calcio vive di episodi, il compito del giovane bomber è quello di aiutarli a scegliere la strada giusta.
SE VIERI può contare sulle buone parole di Brocchi, che è stato il primo a consigliargli di accettare l’offerta della Fiorentina, Pazzini continua a mantenersi in contatto con Toni. Luca è tornato in campo dopo l’infortunio (niente gol, ma un assist per Klose nella partita pareggiata dal Bayern contro lo Schalke) e nei confronti di Pazzini continua a mantenere una simpatia che supera l’amicizia nata negli ultimi due anni. E’ stato proprio Toni, ieri, a incoraggiare con una telefonata Pazzini, che nelle ultime due partite non ha esaltato i critici. Una cosa normale — i due giocatori sono rimasti in stretto contatto — ma in questo momento il giovane attaccante viola ha apprezzato particolarmente. Osvaldo (e Cacia) restano rivali più sfumati. Ma Vieri è il giovane vecchio più pericoloso: a 34 anni vuole dimostrare di essere sempre in gamba. E ci sta riuscendo (tatuaggi al vento).