FIORENTINA-TORINO, La voce dei protagonisti

18.12.2008 08:02 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: TMW
FIORENTINA-TORINO, La voce dei protagonisti
FirenzeViola.it

Colpo a sorpresa del Torino di Walter Novellino che espugna con il risultato di uno a zero lo stadio Franchi di Firenze, eliminando una bruttissima Fiorentina, che gioca praticamente con l'attacco titolare e solo due elementi sottoutilizzati in questa prima parte di stagione (Da Costa e Storari), ma non basta per non farsi eliminare dalla Coppa Italia, per merito di Rolando Bianchi, bravo a sfruttare un cross di Vailatti al 19' del primo tempo. Senza Pazzini ed Osvaldo, con il primo che ha dato forfait nelle prime ore della mattinata per una notte passata a curare dolori gastrointestinali, la squadra di Cesare Prandelli si rende protagonista della peggior prestazione stagionale davanti al proprio publico (poco più di 6000 paganti), offrendo pochissimi spunti di cronaca nel primo tempo, dove manca una manovra, e dove pochi sono i movimenti senza palla. Il Torino infarcito invece di tanti giovani, bravi e volenterosi, più una coppia d'attacco che dura però poco - per infortuni -, quella formata da Rolando Bianchi e Nicola Amoruso, trova tutto il coraggio e la volontà che sembrava mancarle negli ultimi due mesi. A scuotere Calderoni, nella unica parata della gara del portiere granata è Mutu con un punizione da fuori area, fronte sinistro d'attacco viola, al 38'. Molto male Gilardino, stanco e mal servito, con tutti sotto la sufficienza nel gruppo viola e nessun elemento gigliato, da Almiron, uscito per infortunio al 37', fino a Da Costa, seconda volta da titolare in stagione, capace di strappare la sufficienza. Appena sufficiente Pasqual, ma è soprattutto il centrocampo ospite a meritare elogi ed un Natali in difesa migliore in campo. Anzi è Ventola all'87' a sprecare in contropiede lo 0 a 2, con l'unica parata di piede di Storari. Tiri fuori in sequenza viola per Pasqual, clamoroso l'errore di Gilardino ad inizio ripresa al 64', ed un fumoso Santana, beccato dal pubblico di casa. La Coppa Italia per la Fiorentina di Prandelli resta un tabù, per il Toro il 23 gennaio 2009 ci sarà una trasferta a Roma contro la Lazio per accedere alle semifinali del torneo.

FIORENTINA

Il volto teso del tecnico della Fiorentina Cesare Prandelli nel dopo eliminazione dalla Coppa Italia per mano del Torino lascia intravedere tutta la delusione del mister gigliato per una serata che si aspettava diversa. "Sono arrabbiato, ci tenevamo a questa gara, ieri abbiamo cercato di caricare questa sfida, sapendo dell'importanza della posta in palio, ma non è servito – ha raccontato nella sala stampa del Franchi l'allenatore della Fiorentina –. Abbiamo avuto due defezioni importanti, alla vigilia del match, quindi Gilardino e Mutu hanno dovuto giocare la loro quarta gara in dieci giorni, e questo pesa. In svantaggio abbiamo trovato un Torino organizzato e abbiamo giocato poco senza palla, pur avendo proposto molti giocatori offensivi. Questa è la dimostrazione che non è importante quanti attaccanti o giocatori offensivi mettere in campo, ma lo spirito, e quest'ultimo ci è mancato. Abbiamo giocato spesso palla addosso. Osvaldo ha avuto ieri un problema muscolare, Pazzini invece ha passato una notte difficile per un problema intestinale, quindi nessun cattivo pensiero sulla loro assenza stasera. Dispiace non averli avuto a disposizione. Ogni partita ha una storia a sé. Quando arrivi da buone partite, non ci si aspetta di giocare in maniera così prevedibile e poco aggressivi. Il Torino ha meritato, siamo abituati a giocare in un contesto di pubblico diverso, avrei voluto andare avanti, dispiace per i tifosi, per noi stessi e per la società. Speriamo domenica di recuperare le energie. Dovevamo far rifiatare qualche giocatore e purtroppo non ci siamo riusciti. Siamo incazzati sia per l'eliminazione che per la prestazione. Jovetic? Qui vogliamo tutto e subito, ma ha diciannove anni, sente troppo la responsabilità di una città e di una tifoseria. Ci vuole tempo con lui, ed una squadra perfetta, perché anche lui possa inserirsi nei meccanismi del gruppo. Questo ragazzo ha qualità straordinarie ma dee crescere con calma. A Genova sarà una Fiorentina caratterialmente diversa. In modo complessivo chi ha giocato non mi ha certo messo in difficoltà per le scelte future. Certa gente chiacchiera molto fuori dal campo ma poi quando deve dimostrarmi qualcosa, non lo fa. Ho poca voglia di sorridere, esperienze del genere le abbiamo già passate, ma questo non è servito. Umanamente non posso dire niente a chi tira la carretta da luglio. Il Torino ha preparato la gara meglio di noi. L'approccio della partita è stato buono, ma abbiamo iniziato fin da subito a giocare troppo in punta di piedi".

"Perché, la Fiorentina stasera ha giocato?". Risponde con questa domanda il patron della Fiorentina Diego Della Valle , a chi gli chiede un commento sull'eliminazione dalla Coppa Italia della squadra viola allenata da Cesare Prandelli. "Ho visto giovani volenterosi in campo ma poca voglia di fare gioco e risultato – ha aggiunto il maggiore dei fratelli Della Valle –. E' un 2008 positivo che però poteva essere migliore con maggior determinazione e voglia di fare risultato". Nessuna risposta di Diego Della Valle a chi gli ha chiesto un commento alle vicende relative al progetto del futuro stadio di Firenze.

Il presidente della Fiorentina Andrea Della Valle, presentatosi dopo oltre un'ora dalla fine del fischio finale, ha fatto un'analisi a tutto campo del momento viola. "Ci siamo rovinati un po' questa piccola festa, ma alcune volte può capitare anche a noi – ha raccontato il presidente della Fiorentina nella sala stampa del Franchi -. Sono mancati un po' gli stimoli, non ce lo aspettavamo ma lo possiamo accettare con relativa serenità. Possiamo chiamarlo incidente di percorso, ma sono strafiducioso per il futuro, credo che faremo meno, anche meglio dell'anno scorso. Se escludiamo l'Inter, in questa seria A, che fa un torneo a parte, ci sono tante squadre che se la giocano, almeno dal secondo al sesto posto. Forse la Juventus ha qualcosa in più, come il Milan, ma per il resto siamo tutte lì. La nostra volontà è stata costruire una squadra attrezzata per puntare al quarto posto, consapevoli che quest'anno raggiungerlo sarà più difficile dell'anno scorso, perché c'è il Napoli, sta tornando la Roma e non dimentichiamoci dell'Udinese. Ce la giocheremo, sperando che se va bene arriveremo terzi, se andrà male sarà un quinto posto. Non trovo le parole per questa eliminazione, dispiace ma non mi sento di prendermela con i ragazzi, quindi preferisco non commentarla. E' stata una gara strana, soprattutto vedere un Gilardino così, che non si era mai visto. Credo che la vera Fiorentina la rivedremo domenica prossima a Genova. Mi auguro di essere ancora qui fra sei anni, dopo che abbiamo già raggiunto le trecento partite sotto la nostra gestione, mi piacerebbe rientrare in Champions League e scoprire se l'esperienza fatta quest'anno ci può servire. Ci è mancata esperienza in questa nostra prima partecipazione, e sfortuna. Ma nel calcio succede che tutto può essere determinato da fortuna o episodi – ha aggiunto Andrea Della Valle –. Siamo amareggiati per come si sta evolvendo la situazione del progetto per il nuovo stadio, non troviamo colpevoli e siamo sfortunati, consapevoli che esistono anche della coincidente. Pensavamo di poter sfruttare i terreni di Castello, i più adatti, visto il grande spazio che c'è, per poter realizzare il nostro progetto. Purtroppo non si vede una luce a breve per risolvere i problemi. Speriamo solo che tutto possa risolversi e si venga a creare una nuova occasione per il nostro progetto, non vincolato alla zona di Castello. Speriamo altresì di poter incominciare i lavori ai campini, è quasi fatta, la nostra volontà è trovare uno sponsor che ci aiuti nel realizzarlo, perché parliamo di un investimento di svariati milioni. Di Pazzini non voglio parlare, manca ancora una partita alla chiusura della stagione, poi ci sarà la pausa natalizia per poter riflettere. E' presto per parlarne e non è così scontato che lui vada via".

TORINO

Il tecnico del Torino Walter Novellino è soddisfatto di questa vittoria per uno a zero della sua squadra, che rilancia le ambizioni in prospettiva campionato del team granata e si regala i quarti di finale della Coppa Italia a gennaio contro la Lazio. "E' la vittoria dell'umiltà, del gruppo, della disponibilità della squadra, della serietà – racconta nel dopo gara l'allenatore ex Sampdoria –. Abbiamo giocato dando tutto in campo, dimostrando che non era tutto da buttare della prestazione di sabato scorso contro il Bologna. Siamo migliorati in fase di non possesso palla, la prova di alcuni nostri giovani è da sottolineare. E' un segnale per noi e per i nostri tifosi, speriamo domenica ci diano una mano. Noi abbiamo avuto una volontà diversa da quella della Fiorentina, ci serve questo successo per il morale e come iniezione di fiducia per il futuro. Il nostro pensiero è uscire dalla nostra situazione di classifica, un cammino che sarà lungo ma stasera abbiamo il sorriso sulla faccia. Contro il Napoli ci aspetta una gara diversa, ma battere una grande squadra come la Fiorentina è un segnale. Sono contento per Rolando Bianchi, spero che ritrovi la fiducia, io in lui non l'ho mai persa, anzi gliene darò sempre"

Alex Calderoni contro la Fiorentina ha avuto la possibilità di difendere la porta del Torino nel successo che ha fatto accedere la squadra granata agli ottavi di Coppa Italia. "Ci voleva questa vittoria e questo passaggio del turno perché avevamo bisogno di una scossa per rianimarci e dare fiducia a tutto l'ambiente – ha commento nel dopo gara del Franchi il numero 99 del Torino –. Abbiamo meritato il successo, davanti ad una grande squadra, che non si può dire abbia giocato con le riserve. Ringrazio i miei compagni di reparto, per aver agevolato il mio lavoro e tutta la squadra, perché finalmente adesso ritroviamo il sorriso. La parata più difficile è stata quella su Mutu nel primo tempo, su una punizione laterale, anche se devo dire che siamo riusciti a chiudere su ogni iniziativa, non avendo mai paura di riproporci in attacco. Adesso dobbiamo dare continuità di rendimento e contro il Napoli speriamo di avere al fianco i nostri tifosi, perché solo grazie a loro possiamo risalire la classifica e salvarci".

Uno dei protagonisti del successo a Firenze per uno a zero che ha permesso al Torino di espugnare il Franchi di Firenze e far arrivare ai quarti di Coppa Italia la squadra di Novellino, è stato il difensore esterno Matteo Rubin. "Stasera siamo scesi in campo concentrati e con più voglia di fare risultato della Fiorentina – ha raccontato nel dopogara il numero 33 del Torino –. Abbiamo moltiplicato gli sforzi e dopo il goal, bello ed importante per Bianchi, non abbiamo mai perso la testa, anzi peccato non aver sfruttato almeno un paio di contropiede. Non ricordo tiri particolari della Fiorentina, eppure sapevamo della loro forza e del loro valore. Ripartiamo da qui, consapevoli che questo passaggio del turno è solo un primo passo verso l'uscita dal tunnel. Contro il Napoli sappiamo che dovremmo affrontare le stesse difficoltà di stasera, ma ora abbiamo maggiori certezze. Credo di aver dato il mio contributo, sono molto felice per Bianchi, che come tutti noi ha sofferto per il rendimento negativo della squadra. Sappiamo l'importanza dei nostri tifosi, credo che domenica ci saranno vicini perché conosciamo bene il loro valore e quanta carica ci possono trasmettere"

"Il mercato di gennaio è ancora lontano, non voglio parlarne perché prima abbiamo un'importantissima gara contro il Napoli da onorare e cercare di vincere". Inizia così nella zona mista del Franchi la sua analisi post successo contro la Fiorentina Mauro Pederzoli, direttore generale del Torino, che ha colto a Firenze un successo che la ricarica in vista della chiusura di un 2008 troppo tribolato. "Ho rivisto stasera il vero spirito della nostra squadra, la voglia di fare gruppo, soffrire insieme e dare tutto in campo – ha aggiunto Pederzoli -. Non voglio parlare né di Pazzini, né di Osvaldo, non esistono al momento contatti con loro, e non voglio mancare di rispetto al gruppo che ancora deve cercare di fare al meglio domenica prossima. Sono felicissimo per Bianchi, ci voleva il suo goal e una bella prestazione. Spero possa recuperare per domenica, perché se siamo in basso in classifica è anche per i troppi infortunati che ci hanno colpito nella prima parte della stagione. Sappiamo che il cammino per la salvezza è lunghissimo ma non molliamo e cercheremo di fare il possibile per far passare delle serene festività ai nostri tifosi"