FIORENTINA, Parola d'ordine restare uniti
Adesso la parola d’ordine è: restiamo uniti, accettiamo il verdetto pur sapendo che meritavamo noi, chiudiamo in bellezza stagione e campionato con il quarto posto e il biglietto per la Champions. Ma tutti sanno che prima o poi la realtà dovrà essere guardata in faccia senza mezzi termini né buonismi. C’è un progetto Fiorentina, giustamente ambizioso, a imporlo. Un progetto che ha scadenze piuttosto strette, e che dunque non può permettersi di perdere troppo tempo. Perché è inutile girarci attorno: quando una squadra con la generosità, il cuore, i tifosi e i piedi buoni della Fiorentina non riesce a segnare - in tre ore e mezza di doppio confronto - neanche un gol a un avversario modesto quale i Glasgow Rangers si sono rivelati, è evidente che c’è un problema. E l’atteggiamento rinunciatario degli scozzesi, per quanto al limite dello scandaloso, non basta a giustificarlo.
PAZZINI COME UJFALUSI - La realtà che si è confermata, in soldoni, è che ai viola manca uno che la metta dentro. Giampaolo Pazzini, sempre nel doppio confronto, è andato vicino al gol praticamente una volta sola, cioè quando ieri sera ha girato al volo di sinistro un bel traversone di Mutu sfiorando il primo palo. Ma, per dire, sul piano delle conclusioni siamo al livello di Ujfalusi: anche il difensore ceco ieri sera ha accarezzato la traversa con un gran tiro dal limite. Per il resto, la prova del Pazzo si è limitata in un onesto lavoro di sponda, ma sempre trovandosi costretto dai suoi diretti avversari a giocare con le spalle alla porta. Verso la porta si è invece girato spesso Bobo Vieri, andando anche più volte a concludere: ma non l’ha mai trovata, quella porta. Ben prima di mandare alle stelle il suo rigore, Vieri ha fallito diverse occasioni, alcune in modo decisamente goffo. Certo, fosse entrato prima, magari a furia di tentativi la palla sarebbe entrata: ma Prandelli sa quanti minuti ha nelle gambe Bobone, e vedendo avvicinarsi i supplementari ha preferito inserirlo dopo la mezzora della ripresa. Questo è il quadro di chi è esclusivamente addetto al gol, perché poi, è ovvio, c’è anche Adrian Mutu, che ieri ci ha provato tanto ma il romeno fa anche altri mestieri: l’ala, l’uomo assist... Ma appunto è un quadro che ormai inevitabilmente sarà esaminato a fine stagione. Per ora si fa quadrato: "La delusione è tanta, perché meritavamo noi – dice Prandelli subito dopo la partita -.
Non ho niente da rimproverare ai miei ragazzi, che hanno dato tutto. I rigoristi? In questi casi tira chi se la sente, e quei cinque se la sentivano. Mutu doveva essere l’ultimo. Cosa ho detto ai ragazzi? Niente, sono situazioni in cui basta una pacca sulla spalla. Li conosco, sono certo che il loro recupero psicologico sarà rapido: del resto da domani dobbiamo pensare al Cagliari". Però qualcosina ai suoi attaccanti Prandelli la dice: "Siamo andati sul fondo tante volte poi forse siamo stati troppo frenetici nell’ultimo passaggio – osserva -. E’ mancata soltanto la deviazione decisiva". Appunto.
SFORTUNA - Tra i giocatori solo Tomas "Ufo" Ujfalusi si ferma a parlare con i giornalisti. Sull’esito finale, dice le cose come stanno: "Non ha vinto la squadra più forte, quella che ha fatto il gioco. Siamo arrivati a un passo da una finale prestigiosa che poi è sfumata, ci dispiace per tutta la città". Ma sul gol che non è arrivato si allinea: "Abbiamo attaccato per 120 minuti, è mancata solo la fortuna. I rigori di Fabio e Bobo? A noi dispiace per loro, siamo un gruppo". Alla fine qualcuno gli fa notare che la coppa Uefa sarebbe stata una bella chiusura per la sua esperienza in viola (andrà all’Atletico Madrid): "E’ vero – risponde lui – anche se io non ho ancora firmato niente. Però voi sapete come vanno queste cose...".