FIORENTINA, La cooperativa del gol
Con il tre a due inflitto al Genoa, per la Fiorentina è arrivata la terza vittoria consecutiva, che permette ai viola di rimanere aggrappati al treno Champions League. I gigliati, nonostante qualche sbandata di troppo in difesa, sembrano essere definitivamente tornati quelli belli e vincenti della prima parte di stagione. Certo, ieri non sono arrivate reti troppo spettacolari, molto lontane di fatto dall'azione che aveva permesso di sbloccare il gol all'Olimpico. Ma c'è un dato di fatto: se la Fiorentina gioca bene è perché lo fanno quasi tutti i suoi giocatori.
Inoltre la via del gol per i viola può arrivare in molteplici modi diversi e soprattutto con autori diversi. Abbiamo detto delle tre vittorie consecutive, in queste (sette reti totali) nessuno ha timbrato il cartellino più di una volta. Ieri è toccato ad Aquilani e a Cuadrado (escludendo naturalmente l'autorete di Cassani), con la Lazio erano andati in gol Jovetic e Ljajic, mentre la settimana prima, con il Chievo in casa, avevano festeggiato Pasqual e Larrondo. Reti che arrivano nei modi più disparati, dopo una gran bella azione (nel caso di Jovetic) o su punizione (Pasqual e Ljajic) o di rapina (Cuadrado) o anche di rimpallo (Larrondo).
Estendendo il campo all'inizio del girone di ritorno, troviamo almeno una volta in gol anche Toni, Migliaccio e Roncaglia, più "mezzo" gol anche di Gonzalo Rodriguez contro l'Udinese (anche se di fatto fu autorete di Brkic). Una vera e propria cooperativa del gol, sulla quale la zampata decisiva la dà sicuramente mister Vincenzo Montella. Una continua e costante ricerca del bel gioco, e attraverso questo, del gol. Nessun punto di riferimento, tutti pilastri di quello che può essere considerato un modello del calcio italiano. Che, almeno stando agli stereotipi, di italiano ha ben poco.