CORVINO, Kalinic e Badelj restano. Futuro di Sousa...
Il direttore generale della Fiorentina Pantaleo Corvino si è raccontato in una lunga intervista a Radio Toscana tra passato, presente e futuro. Queste le sue principali dichiarazioni:
Su come ha ritrovato Firenze: "A Firenze non ho trovato niente di diverso rispetto alla mia precedente avventura. C'è una passione incredibile e questo spinge tutti noi che lavoriamo nella Fiorentina a fare del nostro meglio per non deludere la gente".
Su cosa gli piace e cosa non gli piace di Sousa: "Nel lavoro c'è sempre da crescere e da migliorare. Questo vale per tutti, ma ho potuto vedere da vicino la cultura e la qualità del lavoro di Sousa. Paulo va sostenuto e aiutato per cercare di raggiungere i risultati che tutti si aspettano dalla Fiorentina".
Sul futuro di Paulo Sousa: "La Fiorentina ha un'opzione fino a marzo-aprile per rinnovare di un anno il contratto di Paulo Sousa. Per andare avanti però bisogna condividere tutto e dobbiamo prenderci il tempo per capire il da farsi. Per ora siamo concentrati solamente sul presente".
Sul valore degli acquisti estivi: "Ho detto subito che la rosa della Fiorentina era importante. Nel tentativo di mantenere i top player e abbassare il monte ingaggi, quest'estate siamo andati a cercare sul mercato delle alternative molto funzionali. Oggi penso però che i giocatori che abbiamo messo dietro alle nostre eccellenze siano andati già oltre quanto ci aspettassimo. Per altri, come Diks, Toledo, Diks e Maganjic servirà invece ancora un po' di tempo per crescere. Sono sempre stato chiaro su questo".
Su Kalinic: "E' difficile capire quando sei arrivato alla fine di un ciclo, per capirlo devi toccarlo con mano. Per tale ragione quest'anno vogliamo capire bene chi ha gli stimoli per restare a Firenze e chi no. Vogliamo conservare il meglio di questa squadra: Kalinic ne fa sicuramente parte e abbiamo l'intenzione di tenerlo".
Su Babacar: "Lui, Bernardeschi, Lezzerini, Chiesa, Perez e tanti altri ragazzi sui quali stiamo lavorando con Paulo Sousa sono figli di un settore giovanile importante. Riteniamo che Baba sia un calciatore funzionale, anche per quelle che sono le prospettive del nostro club. Abbiamo un attaccante straordinario come Kalinic e dietro al croato il profilo di Babacar è quello giusto. Baba è un giovane che deve farsi trovare pronto quando viene chiamato in causa, meglio lui di un attaccante più esperto che si arrugginisca in panchina. A decidere siamo però in due, e tutto questo deve essere condiviso dal giocatore".
Sul settore giovanile: "Quando arrivai alla Fiorentina la prima volta, nel ripartire quasi da zero abbiamo deciso di puntare molto sul settore giovanile, un settore giovanile capace di produrre ricchezza tecnica e ricchezza economica. Il mio ritorno è volto anche a rafforzare le strutture che abbiamo costruito in questi anni a livello giovanile. I Della Valle vogliono lasciare a Firenze anche un centro sportivo per il settore giovanile. Giovani italiani? La mia vocazione è puntare sui calciatori del nostro Paese, ma bisogna anche tenere conto dell'aspetto economico: a volte prendi uno straniero che economicamente vale 3 al posto di un italiano di pari livello che vale 10. Fermo restando che capita anche a noi di fare degli errori".
Sul mercato di gennaio: "Manca ancora un mese circa all'apertura del mercato e se facciamo un'analisi di quanto fatto dalla Fiorentina in questa stagione dobbiamo considerare due cose. Siamo la squadra che insieme alla Juve ha perso di meno (due sconfitte, ndr) e che ha preso meno gol. Questo mi fa vedere il bicchiere mezzo pieno. Allo stesso tempo, però, siamo una squadra che fa pochi gol, soprattutto per vincere qualche partita in più in casa. Il nostro reparto avanzato vanta comunque giocatori del calibro di Kalinic, Ilicic, Babacar e Bernardeschi. Non credo che sulla carta manchi niente all'attacco della Fiorentina, sta all'allenatore continuare a lavorare per migliorare la nostra fase realizzativa. Nelle ultime partite ho visto dei passi avanti e magari a gennaio faremo altre valutazioni".
Su Bernardeschi: "Ero arrabbiato con me stesso quando lo vedevo in sofferenza, così come quando vedevo Ilicic e Kalinic in difficoltà dinanzi alla porta. Ho spronato il ragazzo affinché non perdesse la propria autostima, ho cercato di fargli capire che ha le potenzialità per diventare un big. Berna ha recepito il mio messaggio e non ha mai perso la rabbia e la determinazione. Ha ancora molto di più da dare alla Fiorentina. Penso la stessa cosa della squadra in generale: abbiamo una forza interiore per fare molto di più in fase offensiva".
Su Badelj: "Conosco Joksimovic da tanti anni. Già quando non ero ancora tornato a Firenze mi sono accorto delle sue dichiarazioni anomale. E' stato il primo procuratore che ho convocato in sede e gli ho dato, bonariamente, due o tre schiaffoni verbali. Per tre mesi non l'ho sentito in giro. Poi è tornato ad esprimersi con dichiarazioni fuori luogo, che nessuno ha capito né accettato. L'ho risentito e prima di riparlarci ho capito che Badelj non ha mai condiviso le parole del suo agente. Milan è un professionista esemplare, ha un contratto con noi fino al 2018 e la nostra intenzione - ci tengo a ripeterlo - è tenere i migliori. Abbiamo un centrocampo davvero importante sia come esperienza che in prospettiva futura".
Su Gonzalo: "Essendo l'unico calciatore in scadenza nel 2017, mi sembrava giusto affrontare il discorso rinnovo prima di tutto con lui. Gli ho detto che mi avrebbe fatto piacere parlare col suo procuratore per discutere di una sua permanenza a Firenze. Ieri ho visto l'agente di Gonzalo e gli ho esternato la volontà di tenere ancora il giocatore, un'idea condivisa da entrambi. Al momento sono ottimista".
Su Semplici: "Ho seguito il suo percorso coi dilettanti e poi me lo sono portato in Primavera a Firenze. Ho un ottimo ricordo di lui e sono contento che gli stiano andando bene le cose".
Su Antognoni: "Quando sono stato la prima volta a Firenze avevo già pensato di inserire Giancarlo in società. La stessa famiglia Della Valle era ben disposta in tal senso, ma c'erano state delle incomprensioni precedenti che hanno rimandato questo connubio. C'è un momento per qualsiasi cosa e in queste settimane è arrivato quello del ritorno di Antognoni. Il suo inserimento dovrà essere graduale e tutti dovremo aiutarlo".
Su Jovetic: "Il nostro potenziale in attacco è già importante. Non possiamo fare questo tipo di operazioni, in attacco siamo già al completo".
Su Diks e Dragowski: "Giovani come Diks e Dragowski sono stati pagati cifre sotto i tre milioni di euro. Serve tempo per capire chi da giovane sopporta il ruolo di alternativa e chi no. Faccio un esempio: l'Atletico Madrid ha comprato Vrsaljko per 18 milioni di euro e lui finora non ha mai giocato. Penso che sia giusto che un giovane abbia una fase di ambientamento prima di poter mostrare il suo valore. Quando ho sentito Berta riguardo a Vrsaljko lui mi ha risposto che all'Atletico certi giocatori prima di un anno non vedono il campo. Per questo dico che i giovani hanno bisogno del loro tempo, senza essere fatti passare come acquisti top appena arrivano".
Su Tatarusanu: "Chiamai Tatarusanu appena arrivato per rincuorarlo dopo l'errore con la Nazionale all'Europeo. Lui è un portiere importante: coi piedi deve migliorare, ma tra i pali è un numero uno eccezionale. A tutti i portieri capita di sbagliare, l'acquisto di un estremo difensore oggi non è una priorità per noi. Dietro a Tata, abbiamo Dragowski. E poi c'è Lezzerini, che conoscete tutti".
Sul suo obiettivo: "Il mio primo obiettivo è lottare per raggiungere traguardi all'altezza delle ambizioni dei tifosi della Fiorentina".
Sul nuovo stadio: "So quanto darebbe in più, anche a livello tecnico, ma so anche che i tempi non sono brevi per una cosa del genere. L'appoggio dei tifosi in uno stadio nuovo sarebbe ancora più grande. Mi piacerebbe, intanto, tornare a sentire i tamburi al Franchi".