COPA AMERICA, Brasile e Cile a braccetto nei quarti (video)
Nessuna sorpresa nel gruppo B, che questa notte ha vissuto l’ultimo turno in programma. L’atteso pareggio tra Messico e Cile è arrivato (0-0), con i primi che hanno chiuso il girone in testa consentendo allo stesso tempo alla squadra di Acosta di passare come migliore terza. Non il massimo, tuttavia, se è vero che l’avversario nei quarti di finale sarà ancora il Brasile di Dunga che, dopo aver punito per 3-0 domenica i cileni, ha continuato la sua striscia vincente con l’Ecuador: altra vittoria senza subire reti (1-0) e con il marchio di fabbrica di Robinho, che si è procurato ed ha realizzato il gol scaccia paura. Tenorio e compagni escono così di scena senza nemmeno un punto: fuori dalla mischia anche Stati Uniti e Colombia, che non potranno più sperare nel ripescaggio neppure vincendo stanotte nel proprio girone. Si conoscono già i due quarti di sabato, che beffardamente ripropongono due sfide già viste nei gironi eliminatori: Venezuela – Uruguay e Brasile – Cile. Dal risultato di Argentina – Paraguay di stanotte, dipendono invece le avversarie di Messico e Perù: la squadra di Basile dovrà vincere per evitare quella di Sanchez domenica nel proprio quarto di finale.
MESSICO – CILE 0-0 (primo tempo 0-0)
MESSICO (4-4-2): Ochoa; Magallon, Rodriguez, Castro, Pineta (dal 36’st Arce); Guardado (dal 1’st Bautista), Lozano, Correa, Medina; Blanco, Omar Bravo (dal 29’st Landin). All: Sanchez
CILE (4-4-2): Bravo; Fuentes, Roco, Contreras, Tello; Iturra, Sanhueza, Tello, Villanueva (dal 25’st Fernandez); Suazo, Lorca (dal 32’st Gonzalez). All: Acosta
Stadio: Luis Ramos (Puerto La Cruz)
Arbitro: Carlos Amarilla (Paraguay).
AMMONITI: Guardado, Omar Bravo, Pineda (M); Fierro, Roco (C)
Era un pareggio annunciato e, così come ieri per Venezuela – Uruguay, è uscito il più scontato degli 0-0, frutto di una formula decisamente rivedibile nei gironi eliminatori. Il Messico era già ai quarti di finale, al Cile bastava un punto e quindi il segno X permette anche gli uomini di Acosta di far festa con quelli di Sanchez. Questi ultimi hanno schierato una formazione composta da seconde linee, ma gli avversari non li hanno particolarmente impensieriti se si eccettua una punizione maligna di Villanueva al 17’, sventata da Ochoa con un guizzo che gli ha permesso d’evitare di essere trafitto sul proprio palo. Nella ripresa, l’unica fiammata al quarto d’ora. Nel giro di un minuto, prima Villanueva invoca un rigore che era parso netto, mentre sul capovolgimento di fronte è poi il Messico a sfiorare il gol del vantaggio con un colpo di testa di Correa. Ma i brividi finiscono lì: è 0-0, come volevasi dimostrare.
BRASILE - ECUADOR 1-0 (primo tempo 0-0)
MARCATORI: Robinho (B) su rigore al 10’st
BRASILE (4-3-1-2): Doni; Daniel Alves (dal 36’st Alex Silva), Juan, Alex, Gilberto (dal 10’st Kleber); Mineiro, Gilberto Silva, Josuè; Julio Baptista (dal 28’st Diego); Vagner Love, Robinho. All: Dunga
ECUADOR (4-4-2): Elizaga; Reasco, Espinoza, Guagua, Bagui; Ayovi (dal 31’st Caicedo), Castillo, Valencia, Mendez; Borja (dal 15’st Tenorio C.), Benitez. All: Suarez
Stadio: Luis Ramos (Puerto La Cruz)
Arbitro: Sergio Pezzotta (Argentina)
AMMONITI: Daniel Alves, Diego, Josuè (B), Bagui, Tenorio C. (E)
Qui doveva essere partita vera e tale è stata. L’Ecuador poteva infatti ancora sperare nella qualificazione, qualora avesse sconfitto il Brasile con due gol di scarto condannandolo al contempo ad una clamorosa eliminazione. Gli uomini di Suarez, che ha attuato una mini rivoluzione negli undici iniziali, ci hanno creduto per un tempo andando vicini almeno due volte al bersaglio (Borja ha graziato Doni al 37’, dopo un’uscita avventurosa del portiere romanista): poi, il rigore procurato (in modo dubbio) e trasformato da Robinho al 10’ della ripresa ha chiuso i discorsi. E’ stata comunque una Seleçao migliore – bene Vagner Love in avanti - di quella ammirata con il Cile. Un Brasile che ha forse terminato la fase di rodaggio, quindi: se continuerà di questo passo, considerato il tabellone agevole, avrà buone chances di arrivare in finale nonostante i patemi seguiti alla prima uscita.
Messico-Cile
Brasile-Ecuador