CHAMPIONS, Non fallisce il Milan in trasferta
In una serata gelida, battuta da un vento freddo con qualche fiocco di neve a precedere la partita, a confronto le due capolista del girone: lo Shakhtar delle più o meno vecchie conoscenze italiane Lucescu e Lucarelli ed il Milan, atteso dai tifosi in versione “Champions”, cioè da grande squadra e non da quella arrancante in campionato. Interessanti negli ucraini il giovanissimo capitano, il ventunenne Chigrinskiy, ma anche i tanti talntuosi brasiliani, Milan invece con il solito albero di Natale, con Gilardino preferito ad Inzaghi e Ronaldo in panchina a scalpitare per il debutto.
Pronti, via. Minuto di silenzio alla memoria del Barone gentiluomo, Nils Liedholm, scomparso ieri, in memoria del quale i rossoneri sono scesi in campo con il lutto al braccio, poi fischio d’inizio, tra quanti, sciarpe e “addobbi” invernali ancora inusuali sui nostri campi. E forse proprio il “generale inverno” è stato il nemico più ostico di un Milan quasi ibernato nelle idee più che nelle gambe da una squadra doppiamente veloce, attentissima, chiusa dietro e pericolosa davanti, nemmeno lontana cugina di quella devastata a San Siro dai rossoneri.
Subito pericoloso il Milan nei primi minuti, con Pirlo prima, Serginho poi ed una bella palla per Gilardino recuperato all’ultimo dalla difesa, ma ucraini vicinissimi alla rete all’ottavo con una punizione a girare di Rat. Shakhtar ancora pericoloso dieci minuti dopo su un calcio piazzato, a dimostrazione di un certo ordine e dell’intenzione dei Lucescu boys di lottare per il pareggio e cercare qualcosa di più solo su azioni da fermo.
Al ventiduesimo forse l’occasione più nitida per il Milan, con Seginho per Gilardino che girava di testa alto. Poi ancora arancio neri veloci e pericolosi con l’eccellente Chigrinskiy e con Jadson, mentre il Milan arrancava tra il freddo e le chiusure precise ed asfissianti su Kakà, di solito motore rossonero, spinto anche al fallo (ed al giallo) da esasperazione. Al trentaquattresimo grande rischio Milan, a salvare bravo prima Nesta su Lucarelli, poi Dida sul diagonale insidioso di Srna. Poi Ambrosini, letteralmente di fondo schiena, su Jadson. Nel mezzo, un fallaccio su Gilardino. Brutto, duro, da dietro. Nemmeno sanzionato. E attaccante dolorante, a “rischio cambio”. Ed ecco, sul finire di tempo, vuoi per lo spavento sulle azioni precedenti, ecco finalmente il Milan che ti aspetti: insistente, pericoloso, insidioso anche con una punizione di Pirlo a filo recupero. E tutti giù negli spogliatoi, the caldo per tutti.
Quindici minuti dopo, formazioni invariate in campo, ma Milan più determinato con il centrocampo più incisivo, ma Shakhtar pericoloso al quarantanovesimo con un tiraccio di Ferdinandinho, atleta che Lucescu ha consigliato al Milan per il futuro, fuori di un soffio. Poi, tra tanto nulla, tra freddo e noia, l’occasione più nitida del Milan: punizione pennellata di Pirlo, Ambrosini di testa in pieno palo e Gilardino sfortunato a non trovare la deviazione vincente. Ultima occasione per l’attaccante biellese, poi sostituito, ancora dolorante, dallo scalpitante Inzaghi.
Ed ecco, pochi minuti dopo, precisamente tre, il vantaggio rossonero. Su azione insistita, dopo un bel colpo di testa di Kakà ad impegnare Pyatov, su un bel filtrante di Pirlo bravissimo super Pippo a partire sul filo del fuorigioco e insaccare a suo modo. Per la sessantunesima rete europea, un percorso aperto col Parma undici stagioni fa ed ancora non chiuso. A solo cinque dal miglior marcatore assoluto in Europa, Gherard “Gerd” Muller.
Dopo altri sei minuti, nei quali si è registrata la reazione veemente dello Shakhtar, pericoloso con Brandao, e l’ammonizione del diffidato Ambrosini, ecco il raddoppio: bravissimo Inzaghi a tenere palla e fare sponda per Kakà, incredibile nell’infilare Pyatov con un tiro a raso palo. Ed ecco le maglie allargarsi. Per entrambe le squadre. Ancora pericoloso Kakà nel Milan, nei padroni di casa pericolosi Brandao, Jadson, Ferdinandinho ed il neo entrato per l’acciaccato Lucarelli Nery Castillo. Ma il tempo scorre, e rimane solo il tempo per un bellissimo regalo di Kakà a Inzaghi;: contropiede eccellente e palla al bomber per il tre a zero, fischio finale ed un applauso alla generosità di Kakà. Da pallone d’oro.
Tabellino
SHAKHTAR–MILAN 0-3
SHAKHTAR (4-3-1-2): Pyatov 5,5; Srna 7, Yesersky 6,5, Chigrinskiy 6,5, Rat 5,5 (72’ Willian 5,5); Ilsinho 6, Hubschmann 5,5, Fernandinho 6,5; Jadson 6,5; Brandao 6,5 (84’Gladkyy sv), Lucarelli 5 (76’ Nery Castillo 5,5). A disp: Virt, Gay, Lewandowsky, Duljaj. All: Lucescu 5,5.
MILAN (4-2-3-1): Dida 6,5; Bonera 6, Nesta 7, Kaladze 6, Serginho 6 (84’ Brocchi sv); Gattuso 6,5, Ambrosini 6; Pirlo 6,5, Kakà 6, Seedorf 6 (76’ Maldini sv); Gilardino 5,5 (62’ Inzaghi 7). A disp: Kalac, Oddo, Gourcouff, Ronaldo. All: Ancelotti 6
Arbitro: Vink
Marcatori: 65’ e 93’ Inzaghi, 71’ Kakà (M)
Ammoniti: Gattuso, Kakà, Ambrosini (M), Fernandinho, Ilsinho (S)
Angoli: 7-5 Recupero: 1’ – 3’
Note: Giornata decisamente fredda e ventilata, meno 4 gradi. Campo in discrete condizioni, spettatori 32.000 ca., tutti arrivati nei minuti appena precedenti il fischio d’inizio.