CAOS CATANIA, Club contro Falsini
Il Catania è ancora nell'occhio del ciclone dopo le notizie sulle presunte minacce di morte ricevute da Gianluca Falsini da parte di alcuni ultras per un caso scommesse che vede coinvolto anche Pantanelli. La società, tramite un comunicato, sottolinea che al giocatore e al suo avvocato Grassani, "non è parso vero di poter cavalcare la tigre manipolando la realtà delle cose". Il club parla solo di "qualche urlo e improperio".
La Procura federale della Figc ha sentito il difensore Gianluca Falsini sulla denuncia presentata dal giocatore per le minacce di morte ricevute da due ultras prima degli allenamenti di ieri dopo che era trapelata la notizia che il suo nome emergeva nell'ambito di un'inchiesta su scommesse della Procura della Repubblica di Siracusa. Gli ispettori hanno sentito anche gli altri tre atleti siciliani testimoni dell'episodio. Lo rende noto la società etnea sottolineano che, "anche questa volta, come ha sempre fatto", si "rimette alle valutazioni dell'organo competente che accerterà come sono andati realmente i fatti". "Probabilmente al calciatore Falsini e al suo legale avvocato Grassani - si legge nella nota del Catania - non sarà parso vero di poter cavalcare la tigre manipolando la realtà delle cose e strumentalizzando ai propri fini un episodio (qualora fosse accertato) che noi per primi stigmatizziamo e riteniamo certamente censurabile, ma che in fin dei conti è solo riconducibile a qualche urlo e improperio poco condivisibile lanciato da qualche tifoso probabilmente condizionato da quanto pubblicato sul quotidiano 'La Sicilia' di ieri circa un presunto coinvolgimento di Falsini su un giro di scommesse".
Nella nota il Catania rivela che Falsini "accusa da tanto, troppo tempo, patologie più o meno serie regolarmente documentate da parte dei nostri medici che comunque gli impediscono di svolgere allenamenti regolari o di forzare nel corso di qualunque partitella venga chiamato a disputare. Ricordiamo, per inciso - prosegue il comunicato - che Falsini ha fatto ricorso al Collegio Arbitrale della Lega Nazionale Professionisti al fine di ottenere la reintegrazione nella rosa di prima squadra e, come è facile constatare, non è ancora assolutamente in grado di poterne fare parte". Per il Catania quindi ieri "ha arbitrariamente e senza alcuna autorizzazione abbandonato il campo di allenamento e questo gli è stato già contestato con telegramma inviato al Collegio Arbitrale della Lega nazionale professionisti".