VINCE LA FIORENTINA, PERDE FIRENZE

La rubrica settimanale di Leonardo Petri
22.09.2011 00:00 di  Leonardo Petri   vedi letture
VINCE LA FIORENTINA, PERDE FIRENZE
© foto di Firenze Viola

Per disquisire di Fiorentina-Parma bastano poche righe. Primo tempo orribile, secondo migliore. Parma inconsistente, Fiorentina con poche idee nel primo tempo, brava e fortunata nel secondo. Primo gol di Jovetic dopo l'infortunio, gol di Cerci su cross di Vargas, in un modo che ormai possiamo definire alla Cerci, secondo gol di Jovetic, il resto lo definirei ordinaria amministrazione a parte il siparietto fra lo stesso Cerci e Mihajlovic che si insultano al cambio del ricciolo. Sul Tanque Silva mi soffermerò quando toccherà palla ma mi sembra abbia lottato e sgomitato per la squadra (si dice sempre così quando non si sa che dire). Adesso affrontiamo le cose serie. Sono profondamente in imbarazzo per una città e una tifoseria che in queste ultime settimane hanno fatto il possibile per contraddistinguersi in negativo. Mi riferisco alla vicenda Montolivo e al modo in cui è stata gestita, a partire dalle esternazioni del presidente Cognigni alla vigilia di Udine: "Montolivo non è degno di Firenze, non è un giocatore della Fiorentina, ha deciso di non firmare l'ennesima proposta di rinnovo". E' stato questo l'apice di una lunga e dettagliata campagna della proprietà per indebolire l'ex capitano e metterlo così in cattiva luce davanti alla città. Operazione ampiamente collaudata.  Legittime le parole di Cognigni, l'irritazione di Andrea Della Valle e il desiderio di vendetta di Diego. Meno legittimo che nessuno si sia sentito in dovere di domandarsi se questo sia stato fatto per il bene della squadra o per semplice soddisfazione personale dei padroni del club. Si è anzi allestita tutta una serie di dibattiti, forum, fili diretti per dare Montolivo in pasto alla gente. Il massimo che ho sentito, come voce fuori dal coro, è quella di chi sosteneva che: "Sì, Montolivo ha il diritto di non firmare ma la gente può sentirsi offesa dal suo comportamento ed è legittimo che possa venire fischiato". In pratica una contraddizione in termini perchè se Montolivo ha il diritto di non credere più  nel progetto viola e se lo ha annunciato alla città a maggio scorso, non si capisce perché chi va allo stadio dovrebbe essere legittimato a fischiare e offendere un giocatore della propria squadra, titolare della nazionale e, fino a prova contraria, viola per altri nove mesi. E' come se a me stesse simpatico Donadel e siccome la Fiorentina non gli ha rinnovato il contratto mi sentissi in dovere di fischiare e offendere la proprietà per questo. Cose mai viste a nessuna latitudine, cose che solo Firenze sta sperimentando, cose da vergognarsi. Nelle ultime settimane ho ascoltato il responsabile della comunicazione (colui che al suo arrivo aveva simpaticamente salutato Antognoni) ospite di trasmissioni radiofoniche di tifosi ; ho sentito tifosi bacchettarne altri  che hanno osato mettere in discussione gli ultimi piazzamenti della squadra. Vedo e ascolto conferenze stampa senza domande, ho visto pubblicate foto di Montolivo , non ho letto frasi di MIhajlovic, non ho sentito parlare il dottor Mencucci a cui vorrei chiedere se, a suo parere, coloro che in Fiesole hanno fischiato Montolivo per novanta minuti sono da considerarsi veri tifosi e se, con loro, la Fiorentina vuol avere quei rapporti che si rifiuta di avere con chi ha consegnato una statuetta a Prandelli a Coverciano. Poi magari si scopre che sono anche gli stessi.

Leonardo Petri