MURIEL, UN FENOMENO PER FIRENZE. BASTA PAREGGI, ALLA FIORENTINA MANCA SPENSIERATEZZA. PIOLI E QUEI CAMBI DA CAMBIARE. SE PJACA VA E’ UNA SCONFITTA PER TUTTI
Il dribbling del primo gol, il controllo e l’irresistibile galoppata verso la porta del secondo: era dai tempi di Pepito che il Franchi non si stropicciava gli occhi così. Per chiamarlo Fenomeno serviranno altri colpi di genio, ma Luis Muriel ha tutto per diventare il nuovo beniamino viola. Uno così, con quei colpi e quel talento innato, vale da solo il prezzo del biglietto. Sognare si può insomma, anche se continuare a buttar via punti non fa bene alla classifica. La difesa, di solito punto forte di questa Fiorentina, ha fatto acqua da tutte le parti, Hugo ha regalato un rigore come un principiante e anche capitan Pezzella, poi diventato salvatore della patria con quel gol all’ultimo tuffo dedicato ad Astori, aveva sbagliato tutto nell’azione del 2-3. Peccato, perché le prodezze di Muriel meritavano un altro risultato e perché il primo tempo viola era stato quasi perfetto, almeno fino alla sciocchezza di Edimilson che ha lasciato la squadra in 10.
Dopo il pari di domenica, Pioli (di nuovo) è finito nel mirino dei critici: personalmente, sono d’accordo solo in parte. La partita infatti era stata preparata in modo perfetto, la Fiorentina ha messo sotto la Samp e aveva dominato il gioco e se fosse rimasta in parità numerica, avrebbe quasi certamente vinto. In tutto questo, non possono non esserci meriti anche del tecnico. I cambi invece ancora una volta non hanno convinto: al di là dei gol presi, mettere un terzino per una punta è una mossa che non convince, soprattutto da un punto di vista del concetto. Una squadra fatta di giovani, dovrebbe sempre giocare con leggerezza ed entusiasmo, senza rinchiudersi in difesa nella speranza che il tempo passi. In altre parole, quelli di Pioli son cambi da cambiare, é una questione di mentalità.
Il mister invece la pensa diversamente e ricorre spesso a cambi trapattoniani: era accaduto perfino a Frosinone e i risultati, ahilui, non gli dettero ragione neppure in quell’occasione. Di sicuro tutti questi pareggi hanno stufato. La Fiorentina, con il Toro, è la squadra con più X del campionato, avrebbe bisogno di cambiare marcia fin da subito, di evitare di essere rimontata e vivere di rimpianti. Nelle prossime due trasferte (Chievo e Udinese) ci sarebbe bisogno di far bottino pieno, senza troppi tatticismi, ma semmai sfruttando l’indole geniale e spensierata della sua nuova stella.
La faccia di Chiesa vista dopo i gol di Muriel a proposito promette bene: che sia nata una nuova coppia d’oro? Resta triste invece la faccia di Simeone, incartato dai soliti errori e dalle insicurezze che ormai contraddistinguono la sua stagione. Pioli insisterà su di lui, ma i dubbi, sul Cholito, stanno diventando certezze. Un altro con la faccia triste è Pjaca, che non gioca più e che addirittura pare vicino all’addio. Lo cerca il Genoa e stavolta, dopo i no delle scorse settimane, anche il croato sta pensando di andarsene. Sarebbe una clamorosa sconfitta per tutti: per la Fiorentina, che in estate gli aveva anche consegnato la maglia numero 10 e per lui stesso, sempre più l’ombra di quel giovane calciatore che pareva destinato a una carriera folgorante.
Occhio però perché, almeno fino a ieri sera, la Fiorentina (che ha sempre ribadito la voglia di tenerlo fino a giugno) non era stata informata della trattativa Genoa-Juve per il croato: la telenovela insomma va avanti. Fosse addio comunque, tanti auguri a Prandelli: dopo aver perso Piatek, si ritroverebbe un’altra bella gatta da pelare. Continua infine la caccia al centrocampista. Diawara resterà solo un sogno, ma anche Gagliardini è una pista difficile. Non disperiamo però. Corvino ha il mandato a comprare, la Fiorentina vuol far di tutto per rincorrere l’Europa e un mediano dai piedi buoni serve come il pane. Entro fine mese qualcosa succederà.