MORO, CHE TUTTO NON TORNI SUBITO COME PRIMA...
Gli stadi riaprono, si torna a giocare dopo la tragedia di Piermario Morosini. Per salvezza intendiamo di nuovo il tentativo di evitare la retrocessione e non la disperata corsa contro il tempo per salvare un ragazzo di 25 anni. La vita riprende il suo corso, ma sarebbe bello che non tutto tornasse immediatamente come prima. Almeno per questo turno di campionato.
La moviola che ha rallentato mille volte in questi giorni gli ultimi passi del Moro, evidenzierà magari un gol-fantasma, un fuorigioco clandestino, un qualche peccato arbitrale. Una brutta sconfitta potrà avvicinare qualche squadra alla zona degli incubi o allontanarla da quella dei sogni.
Ci verrà voglia di urlare, protestare, contestare, maledire.
Reagire all’istinto, controllare le reazioni, regalare a Piermario Morosini un weekend di calcio composto e dignitoso sarebbe un modo elegante per onorarne la memoria. L’impegno vale per i tifosi, ma anche i protagonisti in campo e per i dirigenti, che hanno già dato il cattivo esempio litigando per il calendario.
Un regalo del genere costa più fatica di un minuto di silenzio. Ma il Moro se lo merita.
Luigi Garlando
prima firma de La Gazzetta dello Sport