GOMEZ-ROSSI: NATI PER GIOCARE ASSIEME. NETO RESPINGE JULIO CESAR. MA FINO ALLE 23 TUTTO E' POSSIBILE
Una Fiorentina da pazzi quella di Genova. Bella e concreta, il massimo che un allenatore possa pretendere, felicità pura per i tifosi. Da quando è tornata in A mai era partita così bene nelle prime due gare, in termini di punti e gol. Anche questo qualcosa significherà.
Montella ha compiuto un piccolo capolavoro scegliendo il rombo a centrocampo, dirottando Borja tra le linee, capendo che il 4-3-3 con Joaquin avrebbe finito per confinare Rossi in fascia, cioè in una zona di campo inutile per le sue caratteristiche.
Aquilani sta giocando un calcio di qualità assoluta, mentre Ambrosini è riuscito a convincere - per fortuna pochi - i tifosi scettici che identificavano l'ex rossonero in un pensionato di lusso.
Rossi e Gomez non sono ancora al cento per cento... Viene da ridere. E quando lo saranno quali effetti speciali sapranno produrre? Sui loro immensi pregi nessuno - solo qualche superficialone aveva già beccato il tedesco - coltivavi dubbi. Semmai, facendo un ragionamento di calcio, si poteva alimentare curiosità nel verificare la loro adattabilità.
Due campioni o addirittura fuoriclasse non è detto che rendano al massimo in coppia: se non hanno caratteristiche compatibili rischiano addirittura di danneggiarsi. Non è il caso di Rossi-Gomez: questi sembrano nati per giocare assieme.
Intanto sono stati perfetti nel trovare subito un'empatia: non erano mai stati compagni di spogliatoio, eppure paiono esserlo da una vita. Ma questo non basterebbe, se non fosse accompagnato dall'integrazione tattica e tecnica. Pensiamo di non esagerare nel dire che sono una coppia perfetta. Davanti hanno una prateria viola da cavalcare e scorrendo nella memoria storica della Fiorentina, è difficile trovare un tandem così assortito e in particolare tanto forte.
Tutti felici anche per Neto: il brasiliano non ha passato una serata tranquilla, tutt'altro. Anche se la partita si è messa subito in discesa - dopo 14 minuti doppio vantaggio viola - Neto è stato chiamato a parare il parabile e dopo a neutralizzare anche qualcosa di più difficile. Lui non ha sbagliato niente e si è dedicato pure alle uscite alte. Sono pochi i portieri in Italia ad avventurarsi fuori dai pali, se Neto dimostrerà di avere questo pregio diventerà certamente un numero uno molto bravo.
Società e spogliatoio lo hanno blindato con una protezione di affetto fuori dal comune. Il diesse Pradé ieri notte a Marassi ha parlato di "mercato chiuso". Non mentiva, ma lui stesso è il primo a sapere che nel calcio mai dire mai... E così sono cominciate a circolare insistentemente di nuovo le voci su Julio Cesar.
Che dobbiamo fare? Attendere le 23 di stasera ricordandoci che le sorprese sono sempre in agguato, ma che Neto ha concrete possibilità di difendere con serenità la porta della Fiorentina.
Mario Tenerani