FIORENTINA TORNA A VINCERE: ITALIANO CONTA SUL PISTOLERO. RESTANO 33 PUNTI IN PALIO: NE SERVONO 20 MINIMO PER L’EUROPA

12.03.2022 13:05 di  Mario Tenerani   vedi letture
FIORENTINA TORNA A VINCERE: ITALIANO CONTA SUL PISTOLERO. RESTANO 33 PUNTI IN PALIO: NE SERVONO 20 MINIMO PER L’EUROPA

E’ stata la settimana del nuovo stadio, anzi del Franchi rimesso a nuovo, ma anche quella dei calcoli aritmetici su punti e partite utili per raggiungere l’Europa. Il traguardo continentale transitato dallo stato di “non obiettivo” a quello di obiettivo. Merito del campo, di un girone di ritorno fantastico costruito su 32 punti in 19 gare (media 1,68 a partita), di una squadra disposta a mettersi in discussione, guidata da un allenatore disposto a tutto. La miscellanea di questi elementi, messi dentro come in un frullatore, hanno prodotto un esito confortante.

Il girone di ritorno, da sempre diverso dall’andata - stavolta ancora di più perché asimmetrico -, ha mostrato una Fiorentina un po’ in flessione (la media è 1,38 frutto di 11 punti in 8 gare): c’era da aspettarselo proprio per la diversità appena enunciata e anche per la sottrazione del miglior centravanti del campionato. Ma se rovesciamo il concetto, nonostante questa grande mutilazione, le cose sono andate comunque bene: a testimonianza del valore di Italiano e dei suoi uomini. Poteva andare peggio.

La Fiorentina è come se fosse entrata durante un volo dentro ad una forte turbolenza, roba da cinture allacciate, ma la sensazione adesso è che ne sia quasi fuori. E’ vero che i conti definitivi, quelli che inchioderanno tutti alla realtà, si faranno un minuto dopo la fine del campionato, ma intanto, per la cronaca, è giusto dire che la Fiorentina sta facendo in pieno il proprio dovere. Un ottavo posto che rispecchia i valori: le sette che precedono i viola sono tutte migliori della Fiorentina e dietro restano comunque Sassuolo e Torino che forse potrebbero essere messe, come valori, nella famiglia dei viola. Le romane, al netto di alcune fragilità, possono contare su bomber come Immobile e Abraham. Il primo in stagione ha già firmato 25 gol, mentre il giallorosso (al primo anno in Italia) ha messo già 20 palloni in rete. Avere goleador simili significa possedere un bel vantaggio.

La Fiorentina si consola con Piatek che da quando è tornato in Italia ha firmato 6 gol tra campionato e Coppa Italia e in questo periodo, guarda caso, meglio di lui hanno fatto solo Immobile e Abraham. Il polacco c’è e si fa sentire. Nonostante una scarsa partecipazione alla manovra, una difficoltà nel “legare” gioco come ha spiegato Italiano: ma un assist felice, lui, “bum bum”, lo trasforma in gol. Italiano sarà chiamato ad un altro sforzo: se Piatek non è capace di recitare da regista offensivo, bisogna cambiare copione.

I viola devono recapitare a domicilio, i sedici metri dell’area, tanti palloni gustosi. Solo in questo modo Piatek potrà essere utile alla causa della squadra. In attesa che Cabral, tra l’altro il brasiliano è stato acquistato mentre il polacco è in prestito con diritto di riscatto, raggiunga una condizione accettabile. Cabral ha lanciato messaggi interessanti di calcio, coltiviamo la speranza che possa diventare un attaccante importante per la Fiorentina.

La squadra di Italiano deve tornare a vincere dopo 2 sconfitte (campionato e Coppa Italia) e un pari col Verona: ultimo trionfo 1-0 sull’Atalanta al Franchi. Il Bologna, invece, nelle ultime 4 trasferte ha perso 3 volte e pareggiata una. Ci sono 10 punti di differenza in classifica a favore dei viola che dal 13/14 in campionato sono in serie positiva: in totale 9 successi e 6 pari. Detto tutto questo è un derby dell’Appennino all’insegna dell’incertezza perché si tratta di due formazioni imprevedibili.

L’Europa si vede all’orizzonte, non è così distante, ma per raggiungerla ai viola serve tanta benzina ancora. Un anno fa la Roma, per sedersi sull’ultimo strapuntino continentale, dovette fare 62 punti, arrivando così settima (posto utile quando una squadra che va in Champions vince la Coppa Italia). Più o meno la quota dovrebbe rimare quella, stante le proiezioni, ma per il sesto o addirittura il quinto posto si balla dai 64 ai 66 punti. Con 33 punti in palio da qui alla fine (i viola devono infatti recuperare ancora la gara con l’Udinese), la Fiorentina dovrebbe farne 20/23 in 11 partite. Non sono pochi, davvero. Servirebbe una marcia molto veloce. Da Europa, appunto.