ECCO LE STRATEGIE DEL MERCATO VIOLA: CONTI SUBITO E UN ATTACCANTE. KOUAME VIA SOLO QUANDO ARRIVERÀ IL SOSTITUTO. DUNCAN FRA VERONA E CAGLIARI. PULGAR RESTA, NO A TORREIRA. PAPU GOMEZ IN STAND BY. CON L’INTER NIENTE DA PERDERE, RIBERY CI PROVA
La vittoria sul Cagliari ha rasserenato tutto l’ambiente e consente anche di buttarsi decisamente sul mercato per fare strategie con meno ansia.
Gli obiettivi sono chiari da un pezzo e da un pezzo ve li abbiamo raccontati, la Fiorentina cerca un attaccante, un esterno destro e deve mandar via tutti gli scontenti, almeno sei-sette, per ridisegnare la rosa a misura di Prandelli.
In entrata oggi il più vicino è Andrea Conti del Milan, l’accordo con il giocatore sarebbe già quasi fatto, si tratta con i rossoneri.
Conti, 27 anni a marzo, è l’esterno destro di gamba che Prandelli aveva chiesto da subito per avere un elemento in grado di sviluppare meglio il gioco nel 3-5-2, ma anche, volendo nel 3-4-2-1 visto contro il Cagliari. La Fiorentina da giorni stava valutando due opzioni, Conti appunto, ma anche Malcuit del Napoli. Da ieri è stata decisa l’accelerata sul milanista perché giudicato più pronto e più adatto tatticamente, mentre il francese è reduce da un infortunio, da tempo fuori dai radar e forse più giusto nella difesa a quattro, un po’ come era Lirola.
Conti, infatti, nelle idee viola è destinato a prendere il posto dello spagnolo passato al Marsiglia e l’operazione dovrebbe essere simile anche economicamente, attorno ai dieci-dodici milioni di euro. Ma su questo e sulla formula si sta trattando, per cercare di chiudere e mettere il giocatore a disposizione dell’allenatore prima possibile.
Andrea Conti nasce proprio come esterno destro “coperto” da una difesa a tre. E’ stato uno dei primi giocatori lanciati dall’Atalanta di Gasperini, finito nel giro della Nazionale e al Milan nel 2017 per una cifra importante di circa 24 milioni. Purtroppo non è stato fortunato. Una serie di stop pesanti l’hanno condizionato per un paio di stagioni e il rilancio è diventato complicato anche per il modo di giocare del Milan. Il ragazzo è molto bravo quando attacca, ha gamba, come si dice, ma anche tecnica e grande facilità di cross. Soffre invece nella pura fase difensiva e la difesa a quattro del Milan non l’ha mai esaltato tanto che titolare del ruolo è ormai stabilmente Calabria e in seconda battuta è arrivato Dalot dal Manchester. Conti vuole giocare anche per cercare di riproporsi in chiave nazionale e nel modulo di Prandelli potrebbe tornare a esaltarsi come gli successe con l’Atalanta.
Il Milan l’ha pagato molto, come detto, e vorrebbe inserire nell’affare un obbligo di riscatto, mentre la Fiorentina sta premendo sul prestito biennale con diritto. E’ su questo che si sta discutendo e non si è ancora trovata la famosa quadra, ma si conta di chiudere in fretta.
Per Transfermarkt il reale valore sarebbe di sette milioni, ma con alcuni bonus l’intesa economica sulla valutazione non sarà difficile raggiungerla, come detto il problema fil tipo di accordo. Il ragazzo ha detto ok ai viola, la Fiorentina lo vuole e anche al Milan in fondo conviene una squadra dove Conti possa rilanciarsi, per andare poi a investire su un centrale e un centrocampista che mancano a Pioli. Come detto è la parte contrattuale che non torna, oltre agli oltre due milioni di ingaggio del giocatore, la Fiorentina giustamente si vuole cautelare perché Conti non gioca con continuità da tanto tempo. Il Milan sta riflettendo e darà una risposta a breve.
L’operazione andrebbe fatta alla svelta perché se Prandelli insisterà sul 3-4-2-1 che ha funzionato contro il Cagliari, sulla fascia destra sia Caceres che Venuti sono un po’ troppo difensori mentre Conti ha caratteristiche diverse e può offrire soluzioni di gioco più offensive come succede con Biraghi sulla sinistra.
Quando si schiera un attaccante solo sono gli altri giocatori che devono muovere il gioco, accompagnare e affondare, ora sulla destra si fa poco e quando si fa non sempre benissimo.
Con Conti si sistemerebbero le fasce, mentre la difesa è a posto.
L’altro nodo è l’attacco. Chi dice che ora con la crescita di Vlahovic un attaccante non serve più, vuol dire fra costui e il calcio c’è il mar Rosso e dico poco. Un attaccante serve eccome perché Vlahovic è un 2000 in crescita, ma sempre da maturare, che ha bisogno di alternative e, volendo, anche di una spalla. E poi la stagione è ancora lunghissima. Non a caso e per fortuna, al di là dei sapientoni del nulla, la Fiorentina l’attaccante lo cerca, magari non una fotocopia di Vlahovic come caratteristiche, ma uno con il quale eventualmente Dusan possa giocare anche in coppia. Chi?
Pradè non ha fretta, vuole ragionare e aspettare eventuali incastri che ci saranno quando il mercato entrerà nel vivo e proprio per questo ha bloccato la cessione di Kouamè. Il viola è fra gli scontenti, vorrebbe giocare di più ma Prandelli fatica a trovargli spazi, anche ieri il direttore sportivo ha valutato le proposte che sono arrivate sul suo tavolo da Torino, Verona, ma anche dalla Bundesliga e dalla Premier. Tutto congelato.
Kouamè uscirà soltanto quando la Fiorentina avrà messo le mani su un altro attaccante perché è evidente che dopo il ritorno di Cutrone ai Wolvers, Prandelli non può rimanere con un attaccante soltanto.
Pradè ha nel mirino diversi nomi, ma non ha stretto su nessuno e se nessuno dovesse convincere, Kouamè potrebbe anche restare a Firenze visto che su di lui è stato investito molto (sedici milioni) ed ha margini di miglioramento.
Fra i nomi che girano, comunque accostati alla Fiorentina, Caicedo non è un obiettivo e lo abbiamo detto da un pezzo. Restano Zaza, Pavoletti, Inglese, ma anche Llorente proposto a più riprese che però non piace a Pradè. E poi ci possono essere quei famosi incastri o soluzioni last minute sulle quali bisogna stare in campana.
Come ricorderete, anche l’anno scorso Pradè adottò questa strategia e cinque-sei giocatori arrivarono nelle ultime ore di mercato. Questo perché se gli obiettivi primari sono l’attaccante e un esterno, Pradè ha l’ok anche per eventuali altre operazioni in prospettiva oppure occasioni che potrebbero maturare improvvisamente sul mercato. La Fiorentina c’è e ci sarà, Pradè è sempre molto attento a tutte le soluzioni.
E Torreira? Oggi non se ne parla. E’ fuori portata.
Il procuratore del giocatore sa però che piace alla Fiorentina, il rapporto è ottimo, se dovessero aprirsi delle soluzioni che oggi non ci sono, il discorso si potrebbe fare per l’anno prossimo. Non ora. Il regista davanti alla difesa non è una priorità per Prandelli che ieri ha varato la coppia Amrabat-Pulgar in un centrocampo a quattro in linea, mentre all’occorrenza c’è Borja Valero e lo stesso Pulgar o anche Amrabat.
L’altro lavoro urgente sul quale Pradè s’è buttato, sono le uscite. In pochi giorni Saponara è andato allo Spezia, Cutrone è tornato in Premier mentre Lirola sta firmando per il Marsiglia. Gli altri? Duncan dovrebbe partire in settimana e sarà lui a decidere la destinazione fra quelle prospettate, è stato lasciato libero di scegliere il prestito più gradito. Anche ieri Pradè ha lavorato su più tavoli dal Cagliari al Verona, società con le quali ha ottimi rapporti. Il Verona, come detto, vorrebbe anche Kouamè e c’è sempre in ballo il ritorno di Benassi in viola che però non si concretizzerà fino a giugno.
Duncan però lo vogliono anche il Torino e il Parma e qualche intermediario ha pensato di proporlo anche al Milan come vice Kessie, ma il giocatore vuole la maglia da titolare. Quale?
Deciderà fra oggi e domani, ma la soluzione che lo stimola di più sarebbe il ritorno con Di Francesco che lo lanciò a Sassuolo.
In uscita ci sono anche Eysseric e Montiel anche se è più difficile trovare una rapida soluzione.
E il Papu Gomez?
Un’idea prospettata alla Fiorentina che resta alla finestra con scetticismo. Il giocatore giocava la Champions fino a un mese fa e vorrebbe una squadra di alto livello. L’Atalanta chiede dieci milioni, lui ne guadagna più di tre. A naso sarà un’operazione complicata per tutti, anche per l’Inter che aspetta, per la Juve che forse vuole intromettersi e anche il Milan. Se però all’ultimo minuto l’operazione potrebbe convenire a tutti, questo nome teniamolo in frigorifero. Anche perché Rocco non si è ancora espresso su quale Fiorentina sta programmando per il futuro e con un presidente così facoltoso e ambizioso ci si può sempre aspettare di tutto.
Intanto è tornato il sorriso dopo i tre punti con il Cagliari che valgono doppio. La squadra era cresciuta anche contro la Lazio, ha trovato energia e voglia che non aveva fino a qualche settimana fa. Non si vede un gran calcio, ma oggi è il momento di fare ciccia, serve un calcio sporco e cattivo per uscire prima possibile dalla zona calda e mettere punti alle spalle. L’atteggiamento mi è piaciuto e anche Prandelli con il 3-4-2-1 cerca nuove soluzioni, anche per recuperare un elemento importante come Callejon.
Domani pomeriggio alle 15 c’è l’Inter in coppa Italia. Pronostico chiuso? Ovvio, ma come dicevamo prima della Juventus, queste sono le gare che la Fiorentina dovrebbe affrontare meglio, senza peso della responsabilità, senza timori. Non c’è niente da perdere e potrebbe venirne fuori anche una prestazione importante, per dimostrare, per farsi un regalo e farlo ai tifosi. Il calcio è anche questo e le situazioni mordi e fuggi vanno cavalcate.
Ribery sta facendo di tutto per recuperare, per fortuna Pezzella ha solo un affaticamento, ma non sarà rischiato. Tornerà Castrovilli dopo la squalifica e vediamo se Prandelli si inventerà qualcosa nel segno del turn over. Servirebbe il pubblico, peccato. Manca sempre, ma in partite come questa anche di più. Purtroppo il momento è questo per la Fiorentina, il calcio e la vita. Speriamo si possa tornare presto a un nuovo inizio di normalità, significherebbe che anche la sconfitta del virus sarebbe più vicina.