A SIVIGLIA TRACOLLO TECNICO E FISICO. ED ORA MONTELLA È UN CASO
Inutile girare intorno ai se, ai mai, ai vedremo. Inutile aggrapparsi al gol fallito da Gomez dopo cinque minuti, alle occasioni per Mati e Salah, gli episodi nelle partite ci sono per tutti, possono andar bene o male, a quelli non ci si deve attaccare mai.
Questo crollo incredibile della Fiorentina, questo inatteso crac, impongono una riflessione profonda, proprio nell’interesse della società e della squadra, per riprogrammare correttamente il presente e il futuro.
Quella di Siviglia non può essere archiviata come una sconfitta qualsiasi e se perdere su un campo difficile come quello spagnolo, contro un’ottima squadra, detentrice della coppa, ci poteva stare, vedere la Fiorentina impotente del secondo tempo, che si scioglie, in balia fisica e tecnica degli avversari, che rischia la goleada, ha fatto veramente male.
Ma anche nel primo tempo, se la fase offensiva e il possesso palla sono stati buoni, appena il Siviglia attaccava, creava situazioni di disagio, con il centrocampo che non fa pressing e non aiuta la difesa, le linee posizionate male, i cross dagli esterni sempre affrontati con affanno e le diagonali sbagliate è stata una Fiorentina da poco.
La Fiorentina non ha giocato da squadra, è questa la sintesi. Una squadra vera deve saper attaccare in undici e deve saper difendere in undici, deve essere un blocco solo, omogeneo e la viola lo ha fatto solo per pochi frangenti.
Avete visto il Siviglia?. E’ squadra tecnica e privilegia il gioco d’attacco, sicuramente non ha grandi difensori, ha concesso tre palle gol alla Fiorentina, ma ha difeso con ordine, le linee messe bene, il pressing, l’intensità.
L’aspetto fisico è un’altra delle cose su cui riflettere. Montella ci dirà che la Fiorentina ha corso molto ed è probabile. Ma corre come un diesel, fatica a cambiare passo, non è aggressiva, non è reattiva e non bisogna essere dei giocatori muscolari, basta avere grinta e forza fisica: questa squadra l’ha persa.
Tutte le situazioni che vi stiamo raccontando, purtroppo vanno avanti da più di un mese.
Dalla sconfitta casalinga con la Juve, simile a quella di stasera, sono venute quattro sconfitte in campionato, due disastrose con Verona e Cagliari, rendimento sempre insufficiente, la qualificazione alla semifinale di Europa League salvata da un gol di Babacar a Kiev allo scadere.
Perché? Cosa è successo? Perché questa squadra ricade sempre negli stessi errori? Presunzione dell’allenatore trasmessa anche ai giocatori? Poca personalità?
Domande alle quali Montella dovrà rispondere, una stagione è lunga dieci mesi, non se ne possono giocare solo quattro. Dopo una partenza sicuramente insufficiente, brutta, Montella aveva detto di aver capito gli errori e in effetti da gennaio in poi abbiamo visto dei progressi in campo e una miglior gestione del gruppo. Poi una ricaduta verticale, siamo tornati all’origine. Come mai?
La colpa, naturalmente, è anche dei giocatori. Un Mario Gomez così molle non ce lo aspettavamo. Ha fallito un gol facile dopo cinque minuti, avrebbe dato forse un senso diverso alla gara. Ma anche Mati e Salah poteva concludere meglio e questo è vero.
Però anche sulla formazione si poteva fare meglio. Montella ha capito che un centrocampo troppo tecnico non regge e giustamente ha messo Badelj. Ma perché non togliere Borja o Mati e giocare con Badelj in mezzo e Pizarro in regia? Sarebbe stato più logico.
E perché insistere con il tridente puro? Joaquin e Salah sono due attaccanti per mentalità e tecnica, si sacrificano, ma non sanno difendere, così in mezzo al campo si è creata sempre l’inferiorità numerica. In una gara in trasferta non poteva giocare Vargas esterno alto, molto più reattivo e veloce? Si sapeva che loro erano bravi, tosti e rapidi.
Ma anche una mossa banale come quella di invertire gli esterni (Joaquin e Salah) non è mai stata fatta in tutta la partita. E poi ancora Tomovic piede di marmo.
Inoltre due gol incassati dal solito giocatore (Vidal) che sulla fascia sinistra ha fatto un solco senza che l’allenatore sia stato in grado di prendere contromisure. Come mai?
E poi la difesa che si fa schiacciare, che sta troppo bassa perché non esiste il minimo accenno al pressing. Perfino Neto è andato in bambola, il secondo gol è comico, lasciare il proprio palo scoperto è un errore da scuola calcio.
Insomma, da Siviglia portiamo via tre gol e un disastro. Certe sconfitte possono servire a crescere se analizzate bene e con umiltà si lavora per capire e risolvere i problemi. Se diamo la colpa ai gol sbagliati, non cambierà mai nulla.
Non ho parlato del ritorno. Il calcio è strano, speriamoci, ma se possibile il Siviglia è più forte fuori che in casa e la Fiorentina in casa ha preso tre gol anche dal Cagliari. Ma i miracoli succedono…
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Enzo Bucchioni