VORREI CHIEDERE A DIEGO DELLA VALLE...
"Vorrei chiedere a Diego Della Valle di amarci meno. Se, come ha detto Corvino, le sue esternazioni su Prandelli, sono state una manifestazione d’affetto, preferisco essere odiata.
Ma come mai, il fautore del fair play e del bon ton, è caduto in questo giochino perverso? L’effetto delle sue dichiarazioni è stato devastante. Se, sicuro di un contatto fra Prandelli e la Juventus, perché non parlarne a quattro occhi e solo dopo farci sapere le conclusioni? Va bene che il calcio e un fenomeno mediatico ma, a differenza delle aziende che fanno scarpe, macchine da caffè, giornali o treni, vive anche sulle emozioni e i sentimenti della gente. Hai un ritorno enorme di immagine quando compri una squadra fallita, ma di nome Fiorentina, però poi ti devi rendere conto che quello che dici colpisce un’intera tifoseria.
A Firenze gli unici che hanno tirato fuori la parola scudetto sono stati loro, basandosi sulla considerazione che non amano arrivare secondi in ciò che fanno, continuando poi con il ritornello che non intendono ridimensionare le ambizioni della squadra. E allora dov’è il problema? Se dobbiamo continuare a lottare per i vertici, perché dobbiamo privarci dell’allenatore più bravo? Ognuno si prenda le sue colpe, ma io credo all’onestà di Cesare che si dice disposto anche ad allenare la squadra più giovane d’Europa e a rinnovare il contratto per altri 5 anni, basta essere chiari e non nascondersi dietro la Cittadella Viola.
Il Mister che vive in città e respira la fiorentinità, ha capito benissimo che a Firenze, le innovazioni e i grandi progetti, viaggiano alla velocità di un bradipo. E’ acclarato che se non ci saranno quei proventi (vorrei poi capire il reale meccanismo e i tempi con cui arriverebbero alla Fiorentina), le prospettive sono diverse. Ma se lo sanno tutte le parti in causa, c’era bisogno di questo ping pong?
E la storiella dei bigliettini nell’uovo di Pasqua? Scusatemi se mi permetto, ma l’unico che mi pare abbia fatto un piacere ai bianconeri, sia proprio Diego mettendo in difficoltà il nostro allenatore e avvicinandolo a Torino, come mai forse lo è stato.
Trovo inoltre molto “tirare il sasso e nascondere la mano” il fatto che poi non si siano fatti vivi al Precetto Pasquale e allo stadio, dove avrebbero visto che, nonostante il pericolo “sbandamento”, la squadra ha rifilato quattro gol all’Udinese, sostenuta come al solito dai tifosi che cantavano “… noi non ti lasceremo mai da sola!”
A proposito di pubblico, vorrei far notare alla famiglia Della Valle, che asserisce che dopo la partita di Champions la gente non è stata riconoscente, che nella gara col Genoa è stato esposto un enorme striscione, che prendeva tutta la curva e recitava “Champions, vissute emozioni magiche che nessuno mai ci potrà rubare…grazie lo stesso”. E’ proprio un periodo dove si fa a non capirsi!"
LA SIGNORA IN VIOLA