UN CAMPO PIENO DI STELLE, DI STORIA E QUALCHE RIVALSA
La Fiorentina ha vinto contro il Chievo e credo che il tempo per analizzare la partita, parlare del gol “di ciuffo” di Sanchez, dell’esordio di Milic e della prestazione in generale, sarà trovato nei prossimi giorni visto anche che ci sarà la sosta per la Nazionale. Ieri è stato il giorno dei sentimenti e delle forti emozioni legate ai festeggiamenti per i 90 anni della Viola.
Sono appena rientrata dallo stadio senza voce per le ovazioni tributate a tutti i calciatori che hanno partecipato e con le mani doloranti per un applauso infinito che è durato tutto il tempo dell’appello, della chiamata di ogni singolo ex che rientrava in campo, come tanti o pochi anni fa, e riceveva tutto il calore di una intera tifoseria, di una intera città.
L’emozione è iniziata molto prima quando è sceso, questa volta letteralmente, in campo il così detto dodicesimo uomo, i rappresentanti della tifoseria con le loro bandiere e i loro vessilli. Era tempo che non se ne vedeva così tante! Ed era tempo che in curva non si sentivano i tamburi, a ritmare i cori come i battiti del nostro cuore. Spero che non sia stata una regalia per l’occasione e che venga concesso il loro uso anche in futuro perché… è tutta un’altra musica!
Poi il corteo del calcio storico a ribadire la nostra identità e le nostre origini. Non ci siamo fatti mancare niente, compatibilmente alla sobrietà richiesta dal triste momento legato al terremoto. Ma il top è stato rivedere i nostri beniamini, alcuni simpatici vecchietti, altri che purtroppo non ci sono più e che sono stati rappresentati da loro congiunti, alcuni decisamente appesantiti come Bertoni e Frey, altri in splendida forma come Mutu e Toni (ancora molto belli!).
Mi sono anche immaginata che una partitina qualcuno la poteva ancora giocare! Ci sono state delle assenze pensanti, ma anche la soddisfazione, e perché no la rivalsa, da parte di Prandelli e Antognoni di ritrovarsi osannati da tutto lo stadio e premiati dalla società, rappresentata da ADV (fischiato). Il Mister a suo tempo si era lasciato in modo poco carino con DDV e Antonio sappiamo bene come fosse lontano dalla nostra dirigenza.
Certo è che è stata una serata da brividi, con la torre di Maratona illuminata di viola così come il Ponte Vecchio, a coronare l’unione che esiste fra la città e la sua squadra di calcio. Si è respirata tanta storia costellata purtroppo da pochi trofei ma da tanto, tanto attaccamento a questa maglia, che sarà nata anche da uno sbaglio (di lavaggio) ma che ci tiene legati a lei anche dopo 90 anni perché non invecchia mai. Buon compleanno Fiorentina.
La Signora in viola