IL COMMENTO, Fiesole è dove la città si racconta

18.05.2024 11:15 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
IL COMMENTO, Fiesole è dove la città si racconta
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© foto di Federico De Luca 2024 @fdlcom

All'interno dell'edizione odierna de La Nazione è possibile leggere un editoriale a firma Benedetto Ferrara, noto giornalista e tifoso della Fiorentina, che ha parlato della Curva Fiesole, inagibile fino al 2026 perché prossima al restyling: "Chi non c’è mai stato non potrà mai capire, chi non è tornato a casa con i piedi e la testa fradicia, senza voce o con la faccia infuocata dal sole non avrà mai la fantasia per immaginarsi cosa sia una partita così fuori strada e lontana da ogni normalità. Fiesole alle spalle e il cuore nudo davanti a una visione impossibile. Qui non si abbraccia. Si stringe. Qui, mentre alzi le braccia al cielo, pensi a come mantenere l’equilibrio quando mezza curva precipita giù per arrivare più vicina al campo, ai suoi giocatori, all’erba di casa sua". 

Ancora sulla Fiesole: "È il semicerchio dell’irrazionalità sentimentale in purezza, delle anime più folli, più fradice di pioggia o di sudore, dei tamburi. Quei bassi erano il ritmo della battaglia, erano incitamento, erano la musica di una curva costruita novantadue anni fa che aveva trovato la sua missione negli anni ’70: Gli ultras, quelli che poi sfilavano in corteo risalendo viale dei mille per festeggiare una vittoria. O “il Pompa” che guidava i suoi per le strade di ogni trasferta, sfidando tutto e tutti. La fortuna di scoprirsi fratelli su strade “nemiche” o su quelle di tutti i giorni. Le riunioni, i volantini, i comunicati, gli scazzi, le scelte. La Fiesole è il tempio di questa fede laica chiamata pallone".

Infine, la chiosa: "La Fiesole spesso conosce le storie prima che arrivino sui giornali, in tv o per le strade della città. La Fiesole è l’orgoglio di una Firenze nella sua essenza. Qui la città si racconta a modo suo. Troppe storie, troppi nomi, troppi ricordi. Da quella prospettiva psichedelica hai visto Pepito dare il via al grande ribaltone. Hai visto l’unico dieci laggiù, fermo in terra, mentre intorno tutti si mettevano le mani nei capelli. Hai esultato, goduto, avuto paura e pianto. Tutto questo mentre diventavi grande e giuravi a te stesso che quei giorni, quegli amici, quei gol e quelle lacrime di gioia o di dolore le porterai sempre con te: ovunque tu vada, ovunque ti porterà la vita, ovunque ti troverai a gridare al cielo “Forza viola”.