TRE BELLE SORPRESE
La partita di oggi era già di per sé delicata per una sequela sconfinata di motivi e le scelte di formazione effettuate da Montella ad inizio gara avevano, ad onor del vero, spiazzato e lasciato perplessa gran parte della critica: detto dell'inevitabile esordio di Savic, forse nessuno si sarebbe aspettato di veder partire dal 1' anche Rubén Olivera (anch'egli alla prima apparizione in questo campionato) e Luca Toni, la cui candidatura per una maglia da titolare aveva già cominciato a circolare negli scorsi giorni: tre reparti, dunque, con tre fondamentai interpreti diversi. Un rischio serio. Il risultato però è andato davvero oltre le aspettative: Savic infatti ha dato prova di freddezza ed ha mostrato già una grande forma fisica, annullando tutte le velleità offensive del Bologna, Olivera - eccezion fatta per il brutto giallo rimediato in chiusura di match - si è mosso molto bene sulla linea mediana, spezzando spesso il gioco e non facendo rimpiangere più del dovuto il Pek, che fino all'ultimo ha strinto i denti per poter essere della partita. Toni, infine, è quello forse che ha stupito di più: dopo le discutibili prove di Parma e Milano infatti, il bomber numero 30 si è ripreso il palcoscenico dell'attacco dimostrando innanzi tutto una rincuorante forma fisica e una grande fame di gol (peraltro trovato e, forse, ingiustamente annullato ad inizio ripresa) e sbattendosi per oltre un'ora di gara nel costante tentativo di aiutare i compagni: una prestazione, la sua, lodata a più riprese anche da Andrea Della Valle, uscito raggiante dallo stadio.
Tre note positive dunque, esattamente come tre sono stati i fondamentali punti che oggi la Fiorentina è tornata a macinare dopo il triste ko di Milano ed i pareggi con Parma e Juventus. La rincorsa verso l'Europa è ripresa.