QUESTIONE DI MIRA

15.07.2018 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
QUESTIONE DI MIRA
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Si dirà, ed è giusto farlo, che gli avversari di questi tempi sono quel che sono. Certamente la Fiorentina fino ad ora ha affrontato praticamente sparring partner, ma l'indicazione che arriva dalla precisione al momento del tiro non è da tralasciare. Sette reti in due partite per Simeone, Chiesa che comincia a studiare meglio le percussioni al limite dell'area, Vlahovic che rompe il ghiaccio, qualche lieta sorpresa come la precisione di Hancko, Pezzella e Vitor Hugo che partecipano alle marcature, sono tutti fattori che spingono Pioli, pur in attesa di rinforzi, a fidarsi di questo gruppo se il TAS dovesse confermare l'Europa. 

Ed è poi proprio su questo aspetto che la Fiorentina dovrà migliorarsi, lasciandosi alle spalle la buona propensione al tiro orfana di precisione mostrata nel girone d'andata dello scorso anno. Dati che certificavano quanto la squadra viola riuscisse ad arrivare al tiro senza tuttavia inquadrare al meglio la porta avversaria. Anche per questo, non è un segreto, Corvino è da tempo sulle tracce di Pjaca, elemento in grado di assicurare imprevedibilità sulle fasce ma anche buona propensione al tiro. 

Il tridente che la Fiorentina immagina per il prossimo anno dovrà riuscire ad aumentare la precisione in zona gol, consentendo alla squadra di capitalizzare con più facilità la manovra offensiva. Esattamente quel che a lungo è mancato nella prima parte della scorsa stagione, quando mancavano anche i risultati e quando si faticava a entrare nella classifica cannonieri. Anche su questo Pioli chiamerà i suoi a uno scatto di crescita, lo sta già facendo, con risposte più o meno confortanti in arrivo dalle primissime uscite di Moena.