LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA

25.01.2016 17:00 di  Luciana Magistrato   vedi letture
LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

La Fiorentina è tornata alla vittoria e, agganciando l'Inter al terzo posto, prosegue la corsa per i vertici della classifica. Certo che riportare il sereno, nell'ambiente come nella squadra, non è stato facile. Dalla partita dell'Empoli, infatti, l'impressione è che nella gestione del gruppo un qualcosa fosse sfuggito di mano, anche allo stesso Sousa, che appena qualche settimana prima aveva fatto trapelare che la rosa andava rinforzata ma non toccata. Ed invece, da quel 22 novembre, qualcosa è sembrato rompersi, anche se i primi scricchiolii sono nati i primi di novembre con la fascia "strappata" quasi a forza e senza spiegazioni a Pasqual che ha avuto però l'intelligenza e la pazienza di non alzare polveroni, fino alla soddisfazione di ieri di vederla di nuovo sul suo braccio. Il primo invece a risentirsi delle scelte del tecnico è stato Giuseppe Rossi, come è noto. Proprio l'esclusione contro i "cugini" di Giampaolo non andò giù a Pepito che mandò subito l'entourage in avanscoperta e che da allora è andato in pressing sul club per farsi cedere. Il secondo è stato Suarez, stufo di sentirsi una riserva neanche considerata da Sousa. E in effetti la litigata, dai toni accesi, della scorsa settimana fa capire come tra i due non corresse più buon sangue.

Rebic e Gilberto gli altri due scontenti ma per loro la società ha fatto un discorso diverso mandandoli semplicemente a crescere ulteriormente rispettivamnete a Verona e, da oggi, a Bari (così come ha prevenuto qualsiasi lamentela di Bakic mandandolo nel Belenenses e di Baez al Livorno). L'altro insoddisfatto è Babacar che, illuso di essere il titolare di questa Fiorentina dopo il rinnovo, in realtà non ha mai sollevatopolemiche e, ieri, si è fatto trovare pronto in campo. Quello che chiede Sousa d'altronde, che come ogni tecnico, valuta le prime scelte e se le coccola, sceglie dei fedelissimi e li porta avanti, senza guardare età, ingaggio e curriculum, aspettandosi però la reazione degli scontenti in campo più che fuori. Infine le interferenze di altre squadre sui rinnovi di alcuni giocatori ha fatto il resto, creando distrazioni poco apprezate dal tecnico. Ora, senza gli ingombranti Rossi e Suarez, il gruppo sta tornando sereno, Pasqual si è ripreso la fascia (che dividerà ancora con gli altri), Tomovic, Alonso e Mati hanno rinnovato, Babacar e Verdù hanno avuto le loro occasioni e, soprattutto, sono tornati i tre punti e i rinforzi promessi dalla società. Insomma le premesse per tornare a correre per la Champions ora ci sono.