IL RACCONTO DI UNA GIORNATA LUNGHISSIMA

18.03.2024 23:00 di  Alessandro Di Nardo   vedi letture
Fonte: dall'Ospedale San Raffaele, Milano
IL RACCONTO DI UNA GIORNATA LUNGHISSIMA

È stata una giornata lunga, anzi lunghissima, per chi attendeva fuori e dentro il San Raffaele di Milano buone notizie sulle condizioni del direttore generale della Fiorentina, Joe Barone. Era iniziata come una mattinata di speranza, dopo la prima notte superata in terapia intensiva e dopo l'operazione che aveva aperto qualche spiraglio, si è conclusa però con i volti commossi dello staff viola che ha salutato Milano per tornare a Firenze e, probabilmente, ritornare nel capoluogo lombardo solo domani in giornata. Partiamo da qui, dal fondo della storia per il racconto di un lunedì in cui a sfilare all'ingresso del padiglione dov'è tuttora ricoverato il dirigente di Pozzallo sono stati in tanti, dai familiari con la moglie Camilla in testa seguita dai tre figli maschi e dalla figlia Gabriella insieme ad altri parenti stretti.

Si è vista anche una rappresentanza di un gruppo organizzato di tifosi della zona (Firenze nel Nord), che ha appeso uno striscione, rivolto alle finestre dell'ospedale e tuttora appeso alle inferriate davanti alla camera di Barone, con scritto "Joe non mollare". Oltre allo staff viola, da Vincenzo Italiano a Pradé passando per Burdisso e Ferrari, vicini al proprio dirigente fin dalle prime ore di queste giornate drammatiche. E poi due amici e colleghi del mondo del calcio, il presidente della Spal Joe Tacopina e il presidente del Grosseto Giovanni Lamioni.

La dirigenza della Fiorentina ha lasciato l'ospedale poco dopo le 21, quando il reparto si è svuotato, e hanno provato a lasciar trasparire poco anche se era impossibile non trasmettere tutta la preoccupazione e la stanchezza che momenti del genere creano dentro di ognuno. Una manciata di parole, tanti sguardi che non lasciano presagire niente di buono e volti tristi. Mimica facciale che si traduce poi in quanto raccolto nel tardo pomeriggio, per un quadro clinico che, già complicato in partenza, sembra essersi aggravato.

Mentre Barone lotta (e lotterà) tra la vita e la morte, attaccato ad attrezzature mediche da cui dipende dal primo istante in cui ha messo piede in ospedale, cresce l'apprensione per una situazione che pare, ad ora, irreversibile. Saranno ore frenetiche, con particolare attenzione a quello che succederà mercoledì mattina, quando a Milano è atteso il presidente Rocco Commisso: con il suo arrivo si aprirà un nuovo capitolo della storia della Fiorentina.