FIORENTINA, In casa viola "nessun parla"
Silenzio, prego. Inizia così, con un ordine più che con un invito, la nuova stagione della Fiorentina. In sordina, sotto traccia, senza feste e cotillons. Un anno fa, c'erano diecimila anime in festa al Franchi, palloncini viola in cielo, Piero Pelù a presentare la squadra ed i nuovi innesti di gigliato vestiti. Colpi da cinquanta, milioni s'intende. Vargas, Felipe Melo, Gilardino, Jovetic.
"Grazie Pres" disse Prandelli, trecentosessantecinque giorni or sono, durante la grande festa. Ed oggi? Natali e Marchionni, nella testa del tecnico, sono due colpi da inchino, contando anche la partenza di Felipe Melo? Chissà. Tace anche Prandelli, quando arriva a bordo della sua city-car, abbronzato ed elegante, all'Artemio Franchi. Silenzio anche da parte degli altri. Arrivano a bordo delle proprie automobili, qualcuno a piedi, altri con autista. Senza parlare, Marchionni e baby viola compresi.
Una Maginot invisibile tracciata dalla Fiorentina. Con la stampa e con i tifosi. Perché se i taccuini restano bianchi, lo stesso vale per le macchine fotografiche e gli album per gli autografi. La viola formato blindato non fa festa quest'anno. Niente palloncini viola, niente Piero Pelù, niente diecimila anime al Franchi stavolta. In un silenzio, quello dei Della Valle soprattutto, che fa riflettere.