FIORENTINA, E' il momento della svolta
“Progetto e ciclo”: due termini usati quasi fino alla nausea negli ultimi mesi per analizzare la situazione della Fiorentina, due parole che hanno fatto spesso innervosire i dirigenti viola. Riguardo alla prima questi ultimi continuano a giurare che andrà avanti, e non abbiamo motivo di dubitarne, sulla seconda pare essere calato il silenzio. Un silenzio dettato dall’evidenza dei fatti. Perché ci pare fuori da ogni dubbio che nella Fiorentina siano in atto grossi cambiamenti. Cambiamenti che tuttavia ci paiono essere iniziati ormai da tempo, con la partenza di due giocatori emblematici dell’ultimo quinquennio viola, come Dario Dainelli e Martin Jorgensen, cambiamenti che assumeranno il crisma dell’ufficialità con la rescissione di Cesare Prandelli e che prenderanno consistenza con la partenza di altri veterani come Marco Donadel. Prendiamo atto con un po’ di nostalgia della fine di un pezzetto di storia della Fiorentina, sicuramente la fase più importante, almeno finora, dell’era Della Valle. E c'è sempre un po' di paura quando si va ad affrontare un cambio epocale. Per questo abbiamo preso in prestito il titolo di un noto album di Lucio Dalla, composto in un periodo storico fondamentale per la storia italiana e non solo.
Ma proprio la storia ci insegna che i cambiamenti sono inevitabili. Anche nel calcio. E forse uno strappo radicale è proprio quello che serve per ridare entusiasmo al popolo viola. Perché come ha detto giustamente Andrea Della Valle, "della storia spesso rimane solo il giorno dopo". Ci saranno comunque due elementi di continuità rispetto al passato nella nuova Fiorentina. Il primo è una certezza, e porta il nome di Pantaleo Corvino. Il secondo è la presenza di alcuni corto-circuiti soprattutto a livello mediatico su cui si dovrà giocoforza lavorare. Sta di fatto che, è questione ormai di poche ore, sta nascendo la Fiorentina del secondo decennio del terzo millennio.