DESTINI... IN BALLO
Adesso si va al caldo, lasciando le cime di Moena per raggiungere la penisola iberica e le prime partite di un certo spessore. I nostri baldi eroi, superato il ritiro con risultati incoraggianti, incontreranno il Villareal e lo Sporting Lisbona, banchi di prova decisamente più probanti delle gare montanare.
Il cambio di clima meteorologico non porterà comunque variazioni al clima idilliaco che si vive dentro e intorno alla Fiorentina. I volti sereni, anche di calciatori nell’occhio del ciclone come Ljajic, fanno sperare in soluzioni appaganti per tutti,…si spera. Altro uomo, che aveva molti dubbi sul suo futuro in viola, leggasi Pizarro, è così felice di essere sempre tra noi che ci delizia con una danza ritmata al suono del tormentone “Ai se eu te pego”. Che movimento sexy! Si muove col bacino, con molta grazia e padronanza, un po’ come in campo, accompagnandosi, in assenza di una dama, con una bottiglia di plastica. Uno spettacolo!
Peccato che nessuno lo abbia seguito e si sia fatto trascinare nel ballo, anche se la colonia sudamericana, istituzionalmente ballerina, è numerosa. C’era un compagno però che gli gironzolava intorno, Giuseppe Rossi, ma non si è fatto contagiare. Ha continuato a palleggiare e ridacchiare alle spalle del Pek. Che sia negato per le danze? Sicuramente pare un ragazzo molto serio e forse il suo “american style” non gli consente di lasciarsi andare a queste sciocchezze. Sarebbe stato un bel passo a due. Ma queste sono battute da sotto l’ombrellone ed è chiaro che l’unica intesa che ci interessa è quella che perfezioneranno sul rettangolo verde. Se i risultati saranno quelli che tutti ci auguriamo, balleremo di soddisfazione sugli spalti per tutto il campionato.
Ballano ancora però i destini di tanti giocatori, soprattutto i così detti esuberi, ma quelli più importanti (ci scuseranno) sono sempre quelli del giovane serbo e del giovane portiere Neto. Le soluzioni e le decisioni vengono rimandate di giorno in giorno, ma tutti siamo consapevoli dell’importanza degli uomini e dei ruoli, soprattutto per l’estremo difensore che, non ce ne voglia, non ci pare all’altezza di tutti i suoi compagni. Se brasiliano ha da essere, Julio Cesar farebbe al caso nostro. Le smentite di Pradè non fanno che avvalorare questa tesi. Con le dovute limature all’ingaggio, Gomez docet, forse si potrebbe realizzare anche questo sogno. I brasiliani ballano benissimo e allora…sai che samba, con una squadra così completata?
La Signora in viola