#DA13

11.03.2018 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
#DA13

Non sarà la prima volta che uno stadio intero ricorda in silenzio Davide Astori. E non sarà l'unica. Nel corso di questa terribile settimana i silenzi si sono tra loro sovrapposti, come capitato a Wembley prima di Tottenham-Juventus o all'Olimpico prima di Roma-Torino, o ancora sui campi di Serie B o al Bentegodi nella serata di ieri. I gesti, gli sguardi, le lacrime di tanti protagonisti sono istantanee appena sviluppate. Ma è chiaro che oggi il centro del mondo del calcio sarà lo stadio Franchi di Firenze.

Sarà una domenica che resterà scolpita nella memoria di tutti, esattamente come scolpite nella memoria restano le immagini del muro di sciarpe al Franchi, quelle di Coverciano o quelle di Santa Croce. Le iniziative pensate per omaggiare il ricordo del Capitano già anticipano la commozione che salirà inevitabile all'ingresso in campo delle squadre, o quando il maxischermo ricorderà il numero 13 o ancora quando ogni settore del Franchi darà il via alle coreografie.

Il resto sarà poi il campo a dirigerlo, oltre alla sconfinata sensibilità di quella Firenze che lungo questi giorni si è stretta intorno alla comunità viola. Quella stessa comunità che oggi, insieme alla famiglia di Davide, vivrà le emozioni più forti e dolorose, a cominciare da Diego e Andrea Della Valle (quest'ultimo già in ritiro con la squadra in serata) di nuovo attesi in tribuna dopo chissà quanto tempo.

E sarà allora anche questo rinnovato senso di unità a lasciare l'ennesima traccia dell'esempio di Astori, l'ennesimo patrimonio da tramandare, vero e proprio impegno morale che obbliga tutti coloro che amano la Fiorentina, lo sport e il calcio in particolare, a trovare un nuovo modo di portare avanti i valori positivi che così tanto bene il numero 13 ha saputo incarnare.