APPUNTAMENTO CON LA STORIA
11 luglio 2012, inizia ufficialmente il nuovo ciclo della Fiorentina. Come ebbe a dire il presidente Cognigni: comincia la terza fase. Dopo la prima (2002-2005), quella della rinascita dalla C2 alla serie A. Dopo la seconda, il quinquennio targato Prandelli-Corvino (2005-2010) portatore sano di vittorie e soddisfazioni. Quindi l'intervallo, la pausa di riflessione (sempre parole di Cognigni), il limbo rappresentato dal biennio 2010-2012, fatto di errori ed omissioni. Poi la terza fase, quella che verrà, propiziata dall'addio di Corvino, dall'arrivo di Pradè, dall'avvento di Montella... il nuovo che avanza. Fino all'inaugurazione ufficiale, il taglio del nastro avvenuto in Piazza Signoria, con Palazzo Vecchio come grande schermo, con 6000 tifosi viola in adorazione (gli altri erano turisti, ma che importa?), a celebrare un vero e proprio... appuntamento con la storia. La grande storia viola. Eh già, perchè lo spartiacque tra il passato ed il presente (o futuro che dir si voglia) è proprio questa ricerca spasmodica dell'aggancio con la storia. Dicono in viale Fanti... abbiamo capito, dobbiamo cambiare, la Fiorentina non nasce nel 2002 con i Della Valle, nasce nel 1926. Ed in questi 86 anni ne sono successe di cose. Eccole qua, abbiamo studiato ed abbiamo imparato la lezione. La terza fase, quella del rilancio, prende spunto dal passato (e che passato...) e si proietta nel futuro. Qualcuno dirà... meglio tardi che mai. Siamo daccordo, ma l'importante è aver cominciato.
TANTI INDIZI - Cominciamo dal colletto delle nuove maglie. "Garrisca al vento il labaro viola...", è l'incipit dell'inno di Narciso Parigi. E per la prima volta (almeno in Italia) appare su una maglietta ufficiale a far bella mostra di se. Voto 10. Proseguiamo con la terza maglia, quella storica, quella con i colori del Club Sportivo e della Libertas. Lo diciamo subito, sarà la più venduta, la più vestita, la più amata. Invitiamo tutti, tra qualche mese, a fare un giro il sabato pomeriggio alle Cascine: scommettiamo che nel prato del quercione vedremo una chiazza bianco-rossa che prende a calci un pallone? Voto 10, anche a lei. Passiamo alla festa. Uno show fantasmagorico e sobrio allo stesso tempo, perfetto nei tempi e nei modi, sublimato dalla proiezione sulla facciata di Palazzo Vecchio dei grandi momenti della storia viola. Ci ripetiamo, ancora voto 10... e lode. Metteteci poi la logistica perfetta (Piazza Signoria), il protagonista assoluto (il David di Michelangelo), l'inno cantato e suonato a squarciagola, se non è un appuntamento con la storia questo... A seguire altri particolari: Pradè che si augura di costruire una squadra all'altezza della maglia, Cognigni che ammette di partire dal passato per arrivare al futuro, l'imminente ingaggio di Emiliano Viviano come legame con la città, con la fiorentinità. E ancora lo sfondo per le nuove maglie offerto dai gonfaloni del Museo Fiorentina. Jovetic, Behrami e Pasqual investiti della sacralità del salone dei Cinquecento. Infine (notizia ormai datata qualche giorno) ricordiamo l'acquisto da parte della stessa società viola delle immagini in possesso della Rai di tutte le partite della Fiorentina. Ore ed ore di proiezione della Fiorentina che fu, quella che ha vinto due scudetti, sei coppe Italia, una supercoppa, una Mitropa Cup, una coppa di lega italo-inglese. Insomma qualcosa è cambiato. E la gente ha risposto, ha capito che si sta facendo uno sforzo. Siamo convinti che lo sforzo sarà ricambiato.
ORA LA SQUADRA - Tutto va bene madama la marchesa? No, certo. Ad esempio, in tutto questo sfavillio mancavano Giancarlo Antognoni e Cesare Prandelli. Due assenze che non potevano passare inosservate. Pazienza, sarà per la prossima volta. E poi c'è da fare la squadra. La presentazione delle nuove maglie è stato uno splendido corollario, ora manca la sostanza. Manca chi non prende gol, chi difende, chi imposta, chi conclude... manca il più ed il meglio. Vanno bene Hegazy, Roncaglia, El Hamdaoui, e poi Viviano, Della Rocca. Andrebbero ancora meglio Pizarro (quello della Roma) Matri, Gomez, Lodi, Bergessio... Va da sè la conferma di Jovetic e Behrami. Aspettiamo. Per ora abbiamo rispettato l'appuntamento con la storia, ora costruiamo tutti insieme un buon presente. In attesa di un grande futuro...