SONETTI, Con Mutu il salto di qualità

29.09.2010 13:40 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: calciomercato.com/radio toscana
SONETTI, Con Mutu il salto di qualità
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Diciannove squadre in cinque punti, il campionato italiano di serie A sembra ancora incerto. "E' un torneo particolare, le squadre cosiddette medie stanno facendo qualcosa di eccellente, e poi ci sono state le grandi imprese delle ultime settimane di formazioni quali Brescia e Chievo Verona - ha dichiarato a Radio Toscana Nedo Sonetti -. Le big stentano ad avere assetti tattici ben definiti, e l'entusiasmo sta facendo la differenza: penso alla Lazio ma anche al Napoli. I buoni risultati di quest'ultime derivano anche dalla continuità tecnica data sulle rispettive panchine, con le conferme di signori allenatori come Reja e Mazzarri. Il Milan e la Juventus hanno invece cambiato sia sul piano della rosa che negli allenatori. e credo ci vorrà ancora molto tempo perché trovino certezze".

"Chi lavora sui giovani in questo momento lo fa privilegiando la tattica, invece non si insegna la tecnica individuale - ha aggiunto Sonetti -. Basta guardare il primo gol preso dalla Juventus contro il Cagliari, domenica scorsa. Qualcosa di ridicolo che fa capire come, specialmente sui giovani difensori, si pensi troppo all'accademia e poca alla praticità". Nell'ultimo week-end, grazie al suo secondo gol in maglia viola, a Firenze è scoppiato l'amore per Adem Ljajic. "E' un giocatore che ha doti importanti, però anche nei suoi confronti occorre tranquillità, perché la pressione della città e della tifoseria non dovrà condizionarlo quando magari incapperà in prestazioni incolori - ha concluso Sonetti soffermandosi sul 19enne ex Partizan -. Per fortuna nella Fiorentina tornerà presto Mutu, un talento dalla personalità imprescindibile per la rosa di Mihajlovic. Credo che se il rumeno saprà inserirsi al meglio nei nuovi meccanismi del tecnico serbo, tutta la Fiorentina potrà fare il salto di qualità. Perché Mutu, come tutti i campioni, può far vincere le partite, ma, come Mourinho insegna, sono le squadre a vincere i trofei, non i singoli giocatori".