CALCIOPOLI, Il documento sulla Fiorentina e l'audio delle telefonate

26.04.2007 14:06 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Repubblica.it

La prima telefonata - cinque minuti e nove secondi di conversazione tra il designatore degli arbitri Paolo Bergamo e il vicepresidente federale Innocenzo Mazzini - è stata letta dai carabinieri del nucleo operativo di Roma come un attestato di partita combinata. Il processo è in corso, il processo sportivo ha individuato Lecce-Parma come partita combinata (puniti i fratelli Della Valle, Mazzini, Mencucci, ovviamente De Santis).

Ascoltate i due: "Era tutto sistemato, non sistemato, pilotato, pilotato". Bergamo è preoccupato che dopo il pareggio con la Lazio (1-1 con un clamoroso errore dell'arbitro Rosetti che non vede, in buona fede, un mani sulla linea di porta del laziale Zauri) alla Fiorentina non basti battere il Brescia. Già, il designatore Bergamo è preoccupatissimo delle sorti della squadra di Della Valle. Il vicepresidente federale Mazzini gli dice: "Se si retrocede così è un casino". E inizia, quindi, un lungo ragionamento su quel finale di campionato. Mazzini sottolinea due volte: "C'è Corvino, c'è Corvino", ds del Lecce, futuro ds della Fiorentina. Ci si affida per quest'ultima, decisiva giornata al risultato della partita Lecce-Parma. Sarà un incredibile 3-3, arbitrato da De Santis.

"Inutile che parli con Pisacreta che non ci combina un cazzo, lo mando via, a fan..., la proroga non glie la do", urla Bergamo. Che deve combinare, il guardalinee Pisacreta? Bergamo: "La situazione è un po' compromessa", e giù una bestemmia. Mazzini: "Con ieri era tutto a posto". Era tutto a posto, combinato, prima della domenica del pareggio con la Lazio? Sì, "era tutto a posto". Mazzini, avanti: "S'era messo a posto tutto, con ieri". Bergamo: "Massimo (De Santis?) aveva spostato l'asse". Mazzini: "Un colpettino di telefono a Firenze fossi in te glie lo darei".

Tutto questo arriverà alla fine di diverse e difficilmente male interpretabili telefonate tra Diego Della Valle e Bergamo, un incontro al ristorante tra Diego Della Valle e il designatore e poi alcune telefonate tra i due fratelli Della Valle e lo stesso Luciano Moggi.
Ecco "Mazzini-Mencucci", dove Mazzini dice all'amministratore della Fiorentina, Sandro Mencucci: "Ora bisogna preparare domenica. Ora è un gioco a tre, io ho cose da dirvi e bisogna che vi veda". Mencucci: "Il piccino". Chiede se vuole vedere il giovane Andrea Della Valle o il capostipite Diego. Mazzini si fa esplicito: "Il sindaco Dominici mi ha fatto venir matto. Ricordati che c'è da muovere le pedine: ho già convocato il collettivo e gli ho detto che c'è da fare su... Domani si prepara tutto lo schema". Bergamo, gli ricorda, vuole parlare con Diego Della Valle: "Non è neppure partito per Istanbul".



Il 29 maggio, alla vigilia del Lecce-Parma che dovrà salvare la Fiorentina, si registrano sette telefonate: la tensione sale. De Santis rassicura Bergamo: "Giocano per vincere, a questo punto facciamo la partita e ci mettiamo in mezzo". E più tardi Mazzini all'ad della Fiorentina urla, con lo stadio in sottofondo, per il pareggio di Lecce-Parma (3-3) che salverà la Fiorentina. C'è una scansione cronologica difficile da smontare, colloqui di corsa - prima e dopo la gara - tra l'arbitro De Santis che ha "fatto il 3-3" (parole sue), Mazzini che grida: "Le mie pedine funzionano sempre". Lecce-Parma nell'ordine è stata, per i protagonisti di Calciopoli: "Un'operazione chirurgica, un bel servizio, un'opera d'arte". Certo, un'opera d'artE..

LA TELEFONATA TRA MAZZINI e MENCUCCI

LA TELEFONATA TRA MAZZINI E BERGAMO

LA TELEFONATA TRA MENCUCCI - MAZZINI E ADV