PUGNO DURO
Il gruppo sopra ogni esigenza personale. Paulo Sousa non sente ragioni e la società lo sta appoggiando nella gestione di Luigi Sepe, da portiere dell'Europa League a portiere ancora fuori rosa. E così, dopo la panchina mal digerita all'andata con il Tottenham e lo sfogo via Instagram, il napoletano non solo è stato escluso dalla convocazione in campionato ma anche da quella per Londra. Pensare che Paulo Sousa in Inghilterra porta anche Roncaglia, ancora squalificato, e Tello e Kone che non sono nella lista Uefa, ma non Sepe, quasi a fargli capire che è fuori dal gruppo. E così tocca a Giacomo Satalino (portiere di prospettiva, nel giro delle nazionali giovanili per carità ma pur sempre un classe 99 e neanche titolare in Primavera visto che tra i pali c'è Makarov) fare le valigie come terzo portiere e partire con la squadra per Londra domani. C'è da dire che se Spalletti ha mandato a casa un idolo intoccabile della Roma come Totti, dopo l'intervista irriverente alla Rai, figuriamoci se Sousa non può permettersi di lasciare a casa Sepe con appena un paio di presenze all'attivo in viola. Il giocatore, pur dopo aver chiesto scusa per lo sfogo, non è stato infatti ancora perdonato e la sensazione è che resterà fuori tutta la stagione. Il procuratore chiederà un appuntamento a breve per capire meglio la situazione ma è rassegnato a questa decisione.
Ovviamente lui continua ad allenarsi con gli altri portieri ma ormai Lezzerini lo ha scavalcato nelle gerarchie e anche Satalino sembra destinato a fargli il salto davanti visto che anche in campionato c'è stata l'integrazione del suo numero di maglia (con altri due Primavera). Sousa d'altronde non sembra transigere su questo, sull'inviolabilità del gruppo. Le sue scelte sono fatte solo per il bene del gruppo e perché la Fiorentina sia vincente in ogni campo e vuole solo giocatori che non pronuncino mai la parola "IO" se non in funzione dell'insieme. Anche per questo Suarez e Rossi, poco propensi ad accettare le scelte del tecnico vista la grande esperienza nel caso dello spagnolo e la voglia di giocare con continuità nel caso invece di Pepito, non ci sono più. Tutte esigenze che mal si conciliavano con quella di serenità e rispetto del gruppo. Il mercato aperto ha fatto sì che i due giocatori fossero sistemati altrove, Suarez anche definitivamente. Sepe ha avuto la sfortuna (per lui) di pensare a se stesso nel momento sbagliato, a mercato ormai chiuso ma Sousa non ha esitato, con il benestare della società, a metterlo da parte rischiando anche qualcosa, nel caso che Tatarusanu accusi qualche problema (sperando non si crei un caso Neto-bis quindi).