PROFUMO DI CHAMPIONS... QUATTRO ANNI DOPO
C'è una bella differenza, non c'è che dire. 18 agosto 2009, andata del preliminare di Champions League. La Fiorentina di Cesare Prandelli affronta lo Sporting Lisbona di Paolo Bento e impatta per 2-2 al Josè Alvalade. 11 agosto 2013, la Fiorentina di Vincenzo Montella si appresta a disputare una "semplice" amichevole, sempre al Josè Alvalade, sempre contro lo Sporting Lisbona, stavolta di Leonardo Jardim. Risultato? Lo scopriremo... solo giocando. Di certo la prova dovrà essere ben diversa da quella offerta al Madrigal contro gli spagnoli del Villareal. Sono passati quattro anni da quel 18 agosto 2009, ed è cambiato tutto. A cominciare dai marcatori: Vargas e Gilardino per i viola, Vukcevic e Miguel Veloso per i nero-verdi. Ironia della sorte, proprio Vargas potrebbe disputare stasera gli ultimi minuti con la maglia viola prima di essere ceduto... forse regalato. Sopratutto è cambiato il contesto, la competizione, quella Champions League che la Fiorentina è chiamata a riconquistare, arbitri permettendo. Eh già, perchè i viola di Montella l'impresa l'avevano fatta, tagliando il traguardo al primo colpo nell'anno della ricostruzione. E invece... Per questo ci piace ricordare quella partita, ci piace riassaporare il profumo di Champions League, quello che c'era una volta, quello che (non abbiamo dubbi, considerando il potenziale viola) ci godremo l'anno prossimo. Se poi sarà preliminare o Champions diretta, lo vedremo.
CHE CHAMPIONS - Ricordiamo quella partita, arbitrata dall'ungherese Kassai, con Adrian Mutu in campo ma con la testa altrove (si era nel bel mezzo della querelle giudiziaria con Abramovic), sofferta da una Fiorentina ancora a corto di preparazione (quattro giorni dopo i viola rischiarono tantissimo nella "prima" di campionato contro il Bologna). Ci dette una mano lo Sporting che sprecò occasioni in quantità industriale (complice un grandissimo Frey), ci aiutò Vukcevic che, dopo il gol del pareggio, si tolse la maglietta e (già ammonito) fu espulso. Si tirò su la stessa squadra viola con un grande Vargas ed un gol stupendo di Gilardino ad undici minuti dalla fine: stop aereo e tocco di esterno destro del "gila" alle spalle di Rui Patricio. A proposito, il numero uno portoghese è l'unico superstite di quella squadra della quale faceva parte anche Mati Fernandez. Nella partita di ritorno risolse un destro di Jovetic al 54' dopo il vantaggio di Moutinho, e anche quella fu una partita a suo modo storica perchè, al termine, vide le dimissioni da presidente di Andrea Della Valle. Dimissioni mai rientrate e tutt'ora esecutive. Ci piace ricordare, infine, l'iter di quella qualificazione, il testa a testa col Genoa, il pareggio di Lecce, il gol decisivo di Jorgensen. E poi il percorso trionfale nel girone di qualificazione, 5 vittorie consecutive con Liverpool e Debrecen (2 volte) e quella decisiva al "Franchi" col Lione. Fino agli ottavi contro il Bayern di Monaco, perdòn... contro Ovrebo ed il suo accolito Nebben.
TESTA AL GRASSOPPHER - Per ora fermiamoci al profumo, all'idea che un impegno come quello contro lo Sporting faccia rivivere certi scenari, certi palcoscenici. Oggi tutta l'attenzione è rivolta al 22 agosto, quando in quel di Zurigo la Fiorentina affronterà il Grassoppher nel preliminare (ahimè) di Europa League. Una partita fondamentale per il presente ma anche per il futuro. E chissà se l'anno prossimo a quest'ora saremo in messianica attesa di un altro preliminare, dal profumo di Champions League... proprio come successe quattro anni fa.