PIOLI E I SUOI UNDICI TITOLARI A PROVA DI TURNOVER
Se c'è un aspetto emerso con forza dalle scelte tattiche operate da mister Stefano Pioli in queste prime sedici giornate di campionato, oltre alla capacità del tecnico di cambiare le cose in corsa - si veda il decisivo cambio modulo, in tal senso - è quello della fiducia totale riposta dall'allenatore viola nei confronti del suo undici titolare. La partita della svolta è stata quella con l'Udinese: Pioli ha abbandonato il 4-2-3-1 atipico delle prime sette partite ed ha inaugurato, con successo, il 4-3-3 che è la versione attuale della formazione fiorentina.
Da lì le scelte si sono radicalizzate all'estremo: delle nove partite giocate con il nuovo assetto, Udinese compresa quindi, in addirittura sei occasioni si sono visti sempre gli stessi undici. Quelli che, per l'appunto, erano in campo al Franchi nel 3-0 contro la compagine friulana. Sportiello, Laurini, Pezzella, Astori, Biraghi, Benassi, Badelj, Veretout, Chiesa, Simeone, Thereau. Non è semplicemente una mera lista: è la spina dorsale della Fiorentina individuata senza se e senza ma dall'allenatore.
Pioli ha riposto in questi undici la massima fiducia possibile. Tanto che le tre partite nelle quali ha cambiato questo assetto predefinito, lo ha fatto a causa di infortuni ed indisposizioni. Contro il Crotone mancava Thereau, che ha dovuto poi dare forfait anche per Roma e SPAL, al pari del connazionale Laurini, mancato dopo la sfida con i calabresi, e di Badelj, che invece in Calabria e con i giallorossi ha giocato, ma ha dovuto saltare la trasferta di Ferrara, nella quale inoltre fu preferito Olivera a Biraghi per scelta tecnica. Peraltro, se ci si fa caso, il bottino è piuttosto modesto senza loro tre, e di conseguenza l'undici tipo: appena un punto in tre partite.
Insomma, se c'è una cosa chiara è che le gerarchie di Pioli in questo momento non sono chiare, di più. Sono cristalizzate e per comprenderlo basta andare a verificare il minutaggio delle riserve subentrate ai tre suddetti assenti, che chiudono la cerchia dei più presenti in campo a livello di minuti totali. Dietro di loro, il vuoto: Dias è quello che ha trovato più spazio, con 585' giocati. Mezz'ora in meno per Gaspar. Per non parlare di Sanchez ed Eysseric, in teoria primi rincalzi nel loro ruolo: hanno collezionato rispettivamente la miseria di 336' e 267'. Insomma, in questo momento Pioli ha ben definito in testa l'undici di partenza della sua Fiorentina e, seguendo i numeri, non sembra proprio intenzionato a cambiare.