LE PAGELLE, Natali e Pasqual svagati, Behrami spento
BORUC – Dopo le critiche per i rinvii, sceglie di uscire di testa e si guadagna qualche applauso. Da solo a tu per tu con Pellissier non può fare molto, e il Chievo passa. Resta inoperoso fino al nuovo tentativo di Pellissier che respinge con attenzione, ma Rigoni lo trafigge da due passi. E menomale non deve usare troppo spesso i piedi, 6.
CASSANI – Con Marchionni che non sfonda davanti a lui, e Dramè che ogni tanto avanza, sembra soffrire non poco le manovre del Chievo. Non è un caso se l'ultima opportunità del primo tempo nasce proprio dalla sua parte, con Paloschi che innesca Pellissier. Un filo di vitalità in più s'intravede nel secondo tempo, ma è poca cosa, 5,5.
GAMBERINI – Più presente del compagno di reparto, non può comunque intervenire sulla discesa solitaria di Pellissier. Problemi su Cruzado in apertura di ripresa, un vero e proprio dramma il raddoppio di Rigoni. Apnea, 5,5.
NATALI – Paloschi lo brucia in velocità nella prima occasione del Chievo. Ma non è niente rispetto a come libera Pellissier sul gol degli ospiti. Il Chievo ci riprova, ma non si fa più sorprendere, almeno sino al raddoppio mortifero di Rigoni. Solo qualche giorno fa raccontava il futuro societario, oggi è meglio non chiedergli nulla su quello della sua squadra. Svagato, 4,5.
PASQUAL – Sfiora il gol in avvio con una bella conclusione a filo d'erba che finisce larga non di molto. Ci riprova nel secondo tempo ma lo specchio non lo trova mai. Completa una domenica tragica con l'errore che dà il via al raddoppio del Chievo. In soldoni segue l'esempio (sbagliato) di Natali, 4,5.
MARCHIONNI – L'effetto sorpresa di domenica a Genova sembra dissolversi, e dalla sua parte la Fiorentina raramente trova profondità. Entra duro su Dramè al quarto d'ora del secondo tempo rimediando il giallo. Oggi c'è comunque chi ha fatto peggio di lui, 6.
Dal 25'st LAZZARI – Non cambia di una virgola il volto della squadra. S.v.
BEHRAMI – Sul centrosinistra della linea mediana sembra meno a suo agio del solito, e anche di palloni se ne vedono pochi passare dai suoi piedi. Resta l'unico che corre per novanta minuti, il problema è che spesso e volentieri gira a vuoto. Come per Natali, anche da lui ci si aspetterebbe altre prestazioni piuttosto che dichiarazioni al veleno su dirigenti esonerati. Spento, 5.
MONTOLIVO – Poca verve nella prima mezz'ora, in più anche l'ammonizione che lo costringerà a saltare la sfida di San Siro, contro il Milan. Nel nulla collettivo dei primi 45', sembra almeno provarci. Discorso simile nella ripresa, con il non indifferente particolare che la squadra resta sotto, 5,5.
VARGAS – Conferma i recenti passi in avanti, e almeno sulla sua corsia fa vedere qualche discesa interessante oltre al tiro alto sopra la traversa e a un traversone interessato non sfruttato. Va decisamente peggio nel secondo tempo, quando cala visibilmente, 5.
JOVETIC – Qualche spunto isolato, ma risulta troppo poco per impensierire il Chievo. Sul finire di primo tempo dà qualche segnale di risveglio con un tiro deviato in angolo e una punizione rimediata al limite dell'area di rigore, che però non calcia benissimo. Anche la girata a metà del secondo tempo non è precisa e finisce altissima. Ha il merito di procurarsi svariate punizioni, ma sembra essere ancora non al meglio, 5,5.
AMAURI – Nel primo tempo non tocca praticamente un pallone. Un po' perchè la squadra non fa gioco, un po' perchè non si libera. Si lamenta in un paio di circostanze finendo a terra in area di rigore, ma più che altro si lamentano i tifosi che si aspettavano i suoi gol. Rossi lo tira fuori dopo 45 minuti di niente, 4,5.
Dal 1'st LJAJIC – Punizione a dir poco telefonata dopo cinque minuti di gioco. Molto meglio da posizione più centrale, con la traiettoria che vale un pareggio fondamentale. Un lampo nel buio, 6.
ROSSI – Per cominciare indossa la casacchina arancione che lo differenzia delle maglie bianche del Chievo. Conferma l'impostazione di Genova, con Marchionni e Vargas esterni nel 4-4-2, Amauri e Jovetic sono i riferimenti offensivi. Il primo tempo della sua squadra è desolante come lo scenario dello stadio semi deserto. Ad aggravare il tutto il vantaggio di Pellissier. In apertura di ripresa prova la carta Ljajic per Amauri mai pericoloso. Buon per lui, e per la Fiorentina, che proprio il serbo indovini la punizione giusta per l'uno a uno, ma la sua squadra ha la testa altrove, e capitola nel finale. Siamo alle solite, con la differenza che il tempo passa e lui non sa imporsi con questo gruppo “particolarissimo” di giocatori svagati, 5.