IN CASA D'ALTRI: QUI INTER
Mazzarri è sempre lo stesso, il presidente dell'Inter no. Dopo tanto parlare il magnate indonesiano Thoir ha rotto gli indugi, ed è passato al comando della società nerazzurra rivelandone il 70% delle quote. Un passaggio di consegne obbligato, quello di Moratti, con l'ex tecnico di Livorno, Sampdoria e Napoli in attesa, tutt'ora, di risposte confortanti. Magari già nel mercato di gennaio quando però, prima degli acquisti, potrebbe essere sacrificato Guarin.
Intanto l'Inter ha sfoderato in campionato la grinta e l'agonismo tipica del suo allenatore (copertura difensiva, ripartenze rapide e malumore arbitrale incluso) ma qualche falla nella rosa ha comportato il ritardo in classifica che oggi vede i nerazzurri seguire la Fiorentina con 2 punti di ritardo. Con l'unico Palacio disponibile, e il resto del reparto avanzato praticamente fuori causa da Milito a Icardi fino a Belfodil, in effetti Mazzarri poteva fare poc'altro.
A San Siro, nonostante il rigore segnato da Rossi, i viola sono usciti sconfitti in una gara strana, nella quale non meritavano di perdere come capitato in casa contro il Napoli. La sfida è perciò di fatto rinnovata, e se il Verona non riuscirà a continuare a stupire saranno proprio i nerazzurri a rappresentare la deviazione in classifica tra i piani alti (ed europei) e l'anonimato. L'assenza dalle coppe, in tal senso, potrebbe rappresentare un vantaggio che soltanto la Roma, là davanti, condivide con l'Inter.