EFFETTO TOUMBA
Il terzo indizio, a questo punto, si fa già determinante. Almeno per capire che tipo di spessore caratteriale può avere questa Fiorentina. E così, dopo il battesimo in campionato di fuoco a Torino allo Juventus Stadium, e la domenica piovosa di Genova nel più inglese degli stadi italiani, adesso la squadra di Sousa si prepara ad affrontare un terzo esame. D'altronde lo stadio Toumba di Salonicco non è esattamente un campo così accogliente per giocare.
Se ne accorsero Vargas, Cuadrado e compagni ormai qualche anno fa, anche se la Fiorentina allora allenata da Montella seppre portare a casa i tre punti e ipotecare in scioltezza il discorso girone. Una vittoria certo, ma non così semplice come si può pensare, tanto più al cospetto di un pubblico come quello greco che definire "caldo" è quasi un eufemismo. Ed è indubbio che, almeno a giudicare dall'approccio come minimo remissivo visto a Genova a Torino, sarà bene tirare fuori gli attributi per gli uomini di Sousa.
Turnover o meno, in altri termini, il portoghese dovrà comunque fare affidamento su gente in grado di sostenere anche la pressione psicologica dello stadio di Salonicco, e un ambiente che spingerà i bianconeri per oltre novanta minuti. E non solo per lasciarsi alle spalle un'estate antipatica sotto molti punti vista, ma anche per evitare di bissare il girone europeo dell'anno scorso, la cui conseguenza fu il Tottenham e l'eliminazione ai sedicesimi di finale.