DI CHIARA, Prestazione di grande spessore
A Torino per vincere. Erano i presupposti di Prandelli prima dello scontro con i bianconeri. Certo senza troppa presunzione, senza troppi eccessi, ma con la consapevolezza tecnica e mentale di poterlo fare. E’ stato questo l’obiettivo raggiunto in questi quattro anni in viola: aver dato alla squadra e all’ambiente quella mentalità e quella personalità giusta che ha portato a far diventare un match importante, come quello tra Juventus e Fiorentina, non più la partita dell’anno ma bensì uno scontro al vertice tra due grandi squadre. Equilibrio spezzato da una magia sulla fascia sinstra tra Jovetic e Vargas. Bravissimo il montenegrino nella conduzione e nel controllo del pallone, splendida nei tempi la sovrapposizione interna del cileno e, conseguente freddezza (quasi da grande attaccante) nel saltare con un delizioso tocco la disperata uscita di Buffon. Sbloccata la partita proprio da due protagonisti di questo campionato viola. Infatti, insieme a Gilardino, Zanetti e Frey costituiscono l’asse portante. Forse troppi rischi da parte della difesa nelle verticalizzazioni bianconere, proprio su una di queste ad opera di Poulsen, Amauri sblocca la sua lunga astinenza.
Anche i cambi di gioco da parte dei giocatori della Juventus hanno talvolta messo in difficoltà gli esterni bassi viola in fase difensiva. Zanetti, grande personalità tecnica e visione di gioco. Vince la sfida a distanza con Felipe Melo. Montolivo evanescente nel primo tempo, migliora alla distanza. Ma da lui ci si aspetta sempre quel qualcosa in più. Partita intensa anche nella seconda frazione di gioco dove, però, anche a causa della stanchezza, le squadre si allungano troppo. Duecentesima panchina per Prandelli, coronata da una prestazione di grande spessore da parte dei suoi ragazzi.