DE ZERBI, Fiorentina tra le grandi
Lo chiamano Garfield, per la somiglianza al gatto dei cartoni. A Napoli è sbarcato a metà 2006, per portare la squadra in A. E' Roberto de Zerbi, croce e delizia della tifoseria, come tutti i numeri 10. Anzi, come tutti i due volte numero 10: a Napoli indossava il venti, ad Avellino ha preferito il diciannove.
Cosa ti ha fatto scegliere Avellino, viste le tante offerte?
"Voglio rilanciarmi nel migliore dei modi e secondo me la scelta migliore era l'Avellino".
E come ti stai trovando?
"Io ero già stato qui otto anni fa, conoscevo l'ambiente e cercavo un posto dove fare 40 partite nel ruolo che mi piace di più. Sono venuto perché voglio fare un buon campionato facendo molti gol. Qui ci sono tutti i presupposti per fare bene. Sono andato via da Napoli perché avevo poco spazio".
E a Brescia, com'è andata?
"Io sono di Brescia e tifosissimo delle Rondinelle. Mi sarebbe piaciuto rimanere là, però non c'era la possibilità. L'anno scorso non ho fatto un gran campionato e la società ha deciso di scegliere altri giocatori. Poi ero in prestito, un problema in più. Allora ho scelto Avellino, per non vivacchiare con un altro campionato anonimo, ma fare una stagione da protagonista per tornare l'anno prossimo in Serie A".
Pensi che l'Avellino sia competitivo?
"L'obiettivo dell'Avellino è la salvezza, non sarà facile ma la squadra è giovane e composta da buoni giocatori. Io ho fatto un passo indietro per potermi rilanciare alla grande".
Il rapporto con Cosmi e Reja com'è stato?
"Con loro ho avuto poco spazio, su di loro non ho molto da dire. Senza nessuna polemica, non voglio parlarne".
Con Incocciati come va?
"E' alla prima esperienza, però è stato un grande giocatore. Per adesso va tutto bene".
Come sarà la partita di Uefa del Napoli?
"Sono convinto possa superare il turno, anche se è una cosa difficile. Gli azzurri sono grandi giocatori e hanno tutte le possibilità per passare il turno. Sia a Napoli che a Brescia ho lasciato molti amici, sono molto legato e quindi tifo per loro".
Benfica avversario ostico, quale potrà essere l'arma in più dei partenopei
"Sicuramente al San Paolo si può fare un gran risultato. Per il ritorno il Napoli ha giocatori molto bravi in contropiede, se riesce a ottenere un risultato positivo domani ha tutte le carte in mano per passare il turno".
Violenza nello stadio, cosa ne pensi della squalifica del San Paolo?
"Sembra che ora stia prendendo piede questa teoria che a Napoli ci sia una tifoseria sempre da bacchettare. Secondo me non è vero perché le due curve del San Paolo contengono 40 mila persone, mentre a Roma i colpevoli sono stati molti di meno. Quindi punire società e tifoseria non credo sia lo strumento adatto per combattere questa gente".
Maroni ha detto che forse l'osservatorio ha sbagliato a mandare i tifosi napoletani a Roma
"Io penso che sia stato sbagliato un po' tutto. Non è giusto vietare le trasferte, però è anche giusto permettere ai tifosi di andare allo stadio nella maniera corretta. Lasciare che tre mila tifosi prendano il treno di linea è incorretto, prima c'erano dei treni speciali appositi: ed è giusto organizzare le trasferte nella maniera più idonea".
Questo è dovuto al decreto dell'anno scorso, che vieta le trasferte di massa. Non è servito a niente?
"Non so se questi decreti siano un fatto positivo o negativo. Non bisogna fare di tutta l'erba un fascio, perché fra i tifosi ci sono anche persone per bene. E soprattutto non è solo a Napoli che sono successi disordini, anche altre tifoserie non sono tranquillissime. Invece sembra che il problema sia solo di Napoli, e secondo me è sbagliato".
Per voi giocatori cosa vuol dire giocare senza i propri tifosi?
"Vedere lo stadio senza la tifoseria di casa non è bello. Bisognerebbe cercare di organizzare queste trasferte e i tifosi devono comportarsi in modo civile. Prendere le curve e chiuderle è sbagliato".
Il Napoli è stato un po' la sorpresa dell'anno scorso. Quest'anno dove può arrivare?
"L'anno scorso è arrivato ottavo, durante il calciomercato ha acquistato dei giocatori molto forti e i giovani hanno un anno di esperienza in più. Secondo me si possono tranquillamente ripetere".
Quali sono le prime quattro?
"Inter, Milan, Roma, Juve e Fiorentina hanno qualcosa in più delle altre. Dipenderà un po' dall'andamento del campionato e dalle varie competizioni europee".