IL PROFUMO DI FIRENZE

24.10.2013 00:00 di  Sonia Anichini   vedi letture
IL PROFUMO DI FIRENZE

Nell’incredulità di quello che abbiamo vissuto domenica al Franchi, c’è una considerazione che ha del paradossale: menomale che non avevamo un attaccante vero e proprio in panchina. Sappiamo bene che questo avrebbe agevolato l’uscita dal campo di Giuseppe Rossi, vista la forma non eccelsa, e forse la storia non sarebbe stata quella che ci sta facendo ancora godere. E’ vero che è facile parlare col senno del poi, ma ben vengano calciatori acciaccati se sono poi capaci di fare miracoli.

Ce lo siamo coccolato per mesi, in attesa che guarisse, lo abbiamo seguito in ritiro, con la speranza che decollasse, adesso abbiamo la certezza che abbiamo trovato un genio del pallone. Non per niente è stato rispolverato il coro del “Fenomeno”!

E’ un bravo ragazzo, dall’apparenza quasi spaurita, ma con tanti valori che sta facendo conoscere a tutti noi. L’amore per il suo papà che non c’è più, suggellato dal numero della maglia, per la sua fidanzata alla quale twitta messaggi di passione, “missing my baby”, per la Fiorentina, che sta lanciando a suon di gol. Ho considerato poetico quello che ha detto dopo il big match: ho capito quello che avevamo fatto solo dopo aver respirato Firenze e i fiorentini. Trovo questa espressione molto intima, l’olfatto è uno dei sensi più importanti ed è bello sapere che ci si può riconoscere dall’odore. Forse quello che sprigionavano domenica pomeriggio, non era proprio un gran profumo, viste le emozioni provate, la promiscuità degli abbracci, il fiato strozzato dalle urla, ma era giustamente una nota comune, un’emanazione di gioia che ci faceva realmente distinguere. Lui ci ha sniffato ed ha percepito che si era legato indissolubilmente a noi.

Tutto questo è comprensibile per chi tiene ai colori viola, ma fa sorridere pensare ai vari commentatori tv, che non hanno una manifesta fede per la Fiorentina, che sono stati travolti dal “sisma” del Franchi. Non cominciamo col discorso del provincialismo, perché non attacca: va benissimo esserlo, io non ho mai dichiarato di essere sportiva e mi esalto con questa impresa! Sono faziosissima, come lo sono personaggi come Bettega che, nei suoi commenti post partita, non riesce a vedere i meriti della Viola ma i demeriti della Juve. O quelli che vogliono giustificare le “casuali mitraglie” dei marcatori bianconeri.

Coi postumi della sbornia, manca poco che ci dimentichiamo che stasera si gioca contro il Pandurii. Possiamo mettere in cassaforte il passaggio del turno in Europa League e credo che lo possano raggiungere anche coloro che hanno giocato meno, le così dette seconde linee, che avranno dalla loro la possibilità di giocare sulle ali dell’entusiasmo.

 

La Signora in viola