VIA ALLO IACHINI-BIS. PER LA FIORENTINA DIECI FINALI. IL TAMPONE FA LA FORMAZIONE: INCERTEZZA CASTRO-BIRAGHI
E’ una stagione infinita. Poche luci, molte ombre. Fiorentina come il gioco dell’oca, si torna sempre alla casella del via. Iachini, Prandelli e si riparte con Iachini. Beppe è tornato carico, pieno di energia, consapevole anche dell’enorme responsabilità che si è caricato sulle spalle. Sarà dura, lo ha sempre saputo. Ma per lui non c’erano alternative al viola e al gioco dell’oca: ricomincia dal via. Anche se stavolta il percorso netto sarà più corto, solo 10 giornate che lui stesso si è affrettato a ribattezzare 10 finali. Trenta punti in palio.
Ai viola forse ne bastano una decina per stare tranquilli, magari pure meno, ma dipenderà da quello che faranno dietro. Per adesso la corsa alla salvezza è sembrata una gara alla meno. Si viaggia a ritmi lenti, ma ora, chissà, viene il bello o il brutto, a seconda di chi lo guarda.
Prandelli, al quale rivolgiamo ancora un saluto carico di affetto e comprensione, nella speranza che nel suo buen ritiro di Orzinuovi riesca a ritrovare la serenità che gli spetta, ha lasciato comunque la Fiorentina a più 7 sulla zona calda. Si può discutere di molto, ma non dei numeri: Iachini si rimpossessa della squadra viola, certamente portatrice di problemi antichi, ma che occupa una posizione di classifica delicata però non drammatica. E’ una buona base da cui ripartire. Di sicuro le 10 finali non possono essere sbagliate, ci sono margini esigui di errori, il tempo purtroppo è finito. Bisogna prenderne atto.
La Nazionale ha vinto tre partite, ma ha pure lanciato un allarme sul campionato col suo focolaio. Dopo Bonucci e alcuni membri dello staff dell’Italia, ci potrebbero essere altri positivi. Le società stanno seguendo il protocollo, isolando “in bolla” i calciatori azzurri. Tamponi a raffica e poi ogni club decide come comportarsi all’interno del perimetro regolamentare. Il Sassuolo, ad esempio, non ha convocato Locatelli e Ferrari. L’Inter, invece, dovrebbe far giocare Bastoni, mentre la Fiorentina ha optato per la soluzione convocazione per Biraghi e Castrovilli che però stamani saranno sottoposti a tampone. I risultati arriveranno a ridosso del fischio di inizio. L’incertezza regna sovrana ed è evidente che la formazione sarà decisa dal tampone. E’ possibile che Iachini scelga di affidarsi comunque ad un undici senza Castro e Biraghi per evitare di preparare una partita rinunciando poi a due protagonisti, ma potrebbe anche sperare nella conferma della negatività per averli in campo. Sarà sicuramente un 3-5-2 non solo perché Iachini ha sempre creduto in questo assetto, ma anche perché non ci sarà discontinuità con la Fiorentina di Prandelli che con la difesa a quattro ha giocato pochissimo.
Davanti a Dragowski, Milenkovic, Pezzella e Quarta. A centrocampo Pulgar regista, con Amrabat e Bonaventura o Castrovilli. Esterni Caceres a destra e a sinistra Venuti o Biraghi. Quindi Ribery dietro a Vlahovic. I titolari dovrebbero essere questi, salvo sorprese e tampone permettendo.
Gli alibi sono finiti: tre gestioni in panchina divise tra due allenatori e ancora mancano 10 giornate. Ce n’è abbastanza per dire che ne abbiamo già viste troppe quest’anno. Adesso tocca ai giocatori tirare fuori dai guai la Fiorentina. Almeno in questo il calcio non è cambiato: sono i calciatori a determinare le sorti di una stagione.