BRAVO BIRAGHI, BUON ESORDIO. ITALIA: CHIESA DEVE ESSERE TITOLARE. DRAGOWSKI HA BISOGNO DI FIDUCIA. INIZIA UN CICLO DURO PER LA FIORENTINA
E’ andata, Il risultato non è stato splendido, ma positivo invece l’esordio di Biraghi. Cristiano è stato disinvolto nonostante che l’Italia del primo tempo sia stata un mezzo disastro, mentre nella ripresa gli azzurri sono cresciuti. Biraghi doveva andare in panchina, ma poi Criscito ha accusato alcuni problemi e quindi è toccato al viola quella fascia.
Non è una grande Italia, per carità, Mancini ha tanto da lavorare, soprattutto se insisterà a far giocare Balotelli - sovrappeso super Mario… -, ma a Biraghi queste cose non devono interessare. Un anno fa era appena arrivato a Firenze dopo una retrocessione a Pescara, intorno a lui regnava la nebbia dello scetticismo. In 12 mesi si è preso Firenze e la Nazionale, complimenti. In settimana a Coverciano aveva raccontato del rifiuto al Milan, consumatosi nel maggio scorso. Una volta informato dal procuratore dell’interesse convinto dei rossoneri, Cristiano aveva parlato con Pioli dicendo al tecnico che lui e famiglia stavano benone a Firenze, zero voglia di San Siro. Pioli confermò al terzino la stima incondizionata, caso chiuso e tanti saluti al Milan. Per inciso Biraghi ha detto anche un’altra cosa a Coverciano: “Non facciamo giri di parole, l’obiettivo di quest’anno è tornare in Europa”, evviva la chiarezza. Tipo schietto questo Biraghi, piano piano sta scalando posizioni facendo pure ricredere i suoi antichi detrattori (molti mossi dal pregiudizio).
Tra i violazzurri è mancato Benassi, speriamo giochi col Portogallo, mentre ha urlato presente ancora una volta Federico Chiesa. Una domanda per Mancini: che deve fare Chiesa per giocare titolare? Ogni volta che entra spacca la partita. Il suo ingresso ha portato l’Italia quantomeno a raggiungere il pareggio. Strappi, tiri e rigore provocato. Non è l’Italia del 2006, lo sappiamo, ma se un giocatore di grande qualità come Federico sta fuori c’è qualcosa che non torna. Chiesa ha diritto ad una maglia, vero Mancini?
Tra una settimana i viola saranno a Napoli. Cominceranno un ciclo veramente duro basato su 4 trasferte - oltre al San Paolo, Genova, Inter e Lazio - e 2 gare al Franchi con Spal e Atalanta. Poi ci sarà la nuova pausa per le nazionali. Per quella data conosceremo meglio la squadra di Pioli. In base ai risultati e al gioco peseremo le reali ambizioni dei viola.
A Napoli, però, ci sarà la prima partita da titolare quest’anno di Dragowski: il numero uno viola è con l’Under 21 per le qualificazioni europee, ma ieri con le Far Oer non ha giocato, non era neppure in panchina. Tanto che a Firenze per un attimo è suonato un campanello d’allarme con brivido annesso, ma poco dopo tutto è stato chiarito. Sembra che il Ct polacco abbia dato spazio ai portieri che giocano con continuità, niente di strano. Meglio per la Fiorentina che almeno avrà un giocatore più riposato. Dragowski è sotto i riflettori, ha una grande responsabilità e lui ne sente il peso. Ecco il punto. Il polacco adesso ha bisogno della fiducia di tutti per rendere al meglio. Una sorta di vento favorevole.
E’ una grande occasione, non può sprecarla.