È POLEMICA!
Uno dei difetti che gli altri abitanti dello "Stivale" sono soliti individuare nei Fiorentini è quello di essere polemici. Purtroppo, essendo parte in causa, non ci è dato dire se abbiano ragione o meno. Ovvio che, se si troveranno a leggere le vicende che caratterizzano spesso la squadra della nostra città, non penseranno certo di essere nel torto. Da quanti anni la Firenze viola non vive un'estate -giusto per limitarci alla stagione del mercato per eccellenza- un minimo serena? L'anno scorso ci fu l'addio di Prandelli, gestito, almeno a livello mediatico, non proprio al meglio. Quello precedente la cessione -fatta passare, e in parte lo è stata, per un grande affare, ma primo segnale di un ridimensionamento ormai innegabile- di Felipe Melo. Nel 2008 la querelle-Mutu, che arrivò a turbare il sonno dei tifosi -ma soprattutto dei poveri cronisti, tartassati dai colleghi romani- dopo una prima fase del mercato caratterizzata da grandi colpi. Prima ancora il tormentone Semioli, manco si parlasse -con tutto il rispetto per l'esterno piemontese- del nuovo Messi. E nel 2006 il braccio di ferro tra la famiglia Della Valle e il neo-campione del mondo, nonché "Scarpa d'oro", Luca Toni. E, non contenti, quest'anno ci si prepara ad affrontare una vicenda dai toni decisamente -scusate se ci ripetiamo- polemici come quella legata al futuro di Riccardo Montolivo.
Una vicenda in cui non pare contare tanto l'uscire vincitore -a patto che ce ne sia davvero uno- quanto il ricevere l'onore delle armi. Peccato, però, che nessuno dei protagonisti di queste polemiche sia un Fiorentino. E che i Fiorentini veri, o meglio, coloro che hanno davvero a cuore le sorti del club gigliato, di queste polemiche ne farebbero volentieri a meno. Perché qual'è il loro stato d'animo dopo tante peripezie lo hanno fatto chiaramente intendere: sono nauseati. Forse qualcuno pensa di far loro tornare l'appetito sperando che si dividano tra Guelfi e Ghibellini riguardo alla posizione del loro capitano? Si sbaglia di grosso: il divide et impera da queste parti non funziona ormai più dai tempi dell'assedio di Carlo V. I Fiorentini sono scesi in piazza per Baggio, si sono arrabbiati per Batistuta, hanno pianto per Rui Costa; hanno esiliato i Pontello e bandito Cecchi Gori. Potranno al limite tirare un sospiro di sollievo se Montolivo rinnoverà, fare spallucce se partirà o regalare un timido applauso ai Della Valle se faranno la voce grossa. Ma solo davanti ad un evidente segnale di cambiamento, improntato alla sincerità e alla trasparenza da parte di tutti potranno riavvicinarsi alla loro squadra.